Questo articolo diventa anche la quinta puntata della meravigliosa avventura dell'atomo. Ormai spettroscopia e modello atomico viaggiano insieme. Per la spettroscopia possiamo anche iniziare a dedicarci alle stelle. Per l'atomo dobbiamo riprendere per mano la meccanica quantistica.
E' giunta l'ora di risolvere il problema della catastrofe ultravioletta. Qualcuno si affida a un puro gioco matematico, senza pretese di fare della fisica. Un gesto disperato che ha un successo insperato grazie a chi rifiuterà fino alla morte ciò che è riuscito a confermare "praticamente". L'atomo è pronto a far saltare i suoi elettroni e la spettroscopia a spiegare le righe che "sporcano" lo spettro continuo.

Introduciamo il corpo nero e cerchiamo di descrivere la distribuzione dell'energia luminosa che proviene da ciò che può essere considerato un vero e proprio modellino stellare. Purtroppo, la fisica classica di fine ottocento ci porta a una vera e propria catastrofe. Per il momento non ci pensiamo e constatiamo che, in ogni modo, la luce di una stella ci ha già regalato una nuova informazione fondamentale: la temperatura della sua superficie.
Ci avviciniamo sempre più alla decodificazione del messaggio luminoso inviatoci dalle stelle. Prima però bisogna comprendere molto bene cosa rappresenti veramente la luce e come possa essere trasmessa. Non si può fare a meno di introdurre la meccanica quantistica, anche se solo sfiorandola. Ovviamente, per i lettori di questo blog, essa è ormai una vecchia e cara amica, anche se un po’ … bizzarra.
Continuiamo la nostra rapida carrellata sulla formazione stellare per potere introdurre la spettroscopia, ossia il primo passo per decodificare il messaggio che ci viene inviato dalle stelle attraverso l’unico tipo di informazione possibile: la luce. Non è ancora il caso di introdurre una matematica accurata, dato che l’importante è sapere che le stelle hanno voglia di comunicare. L’Universo è rinato, finalmente, e ogni suo oggetto, naufrago in uno Spazio infinito, invia la sua bottiglia con dentro un messaggio preziosissimo. Ora tocca all’abilità dell’uomo saperlo leggere…
Iniziamo il nostro viaggio che ci porterà nel mondo delle stelle, gli oggetti più importanti dell’Universo, le fabbriche della materia e della luce. Ci accorgeremo che per studiare le creature più gigantesche avremmo bisogno di capire il microcosmo racchiuso dentro un atomo e che per capire il funzionamento delle particelle microscopiche sarà necessario vederne gli effetti sulle stelle. Un legame indistruttibile che solo la spettroscopia poteva svelare nella sua semplice e complessa struttura. La fisica classica dovrà lasciare il passo alla meccanica quantistica… Questa serie di articoli li ho provvisoriamente indicati con una S seguita da numeri crescenti, in attesa, poi, di fare una grande UNIFICAZIONE!
Un momento di pausa e di chiarezza prima di proseguire con l’atomo e sconfinare nella spettroscopia. Ho deciso di mandare avanti le cose in contemporanea, dato che ormai i legami si sono fatti troppo stretti. Una pausa in attesa di far rinascere l’Universo!

Un altra ciliegina suggeritami (anzi "impostami") dal solito Frank, l'incontentabile! Mi sono fatto convincere, dato che ci permette di "viaggiare" in un momento in cui ci è vietato categoricamente e -forse- anche giustamente. Una ciliegina che ci illustra anche una certa confusione che si fa in vari testi riguardo alla velocità o, meglio ancora, riguardo agli spostamenti che noi, piccoli uomini, siamo costretti a eseguire nello spazio, pur credendo di stare fermi.

Ho da poco scritto un articolo sul lento e lungo sonno delle nane bianche. Su quattro di loro, molto vecchie, si riconoscono ancora i segni dei loro pianeti terrestri. Ma vado anche oltre la ricerca (a modo mio...).

Gaia sempre e comunque. Una missione fantastica che ha reso pubblica, da pochissimo, la terza serie di dati.

Anche oggi che la tecnologia è sempre più d'avanguardia si scoprono possibilità trascurate in passato. La Scienza procede (quando è pura Scienza), ma non sempre tiene conto di tutte le situazioni e si fa scappare piccoli o grandi segreti nascosti.

Un nuovo telescopio spaziale, capace di scoprire centinaia di pianeti vagabondi, è stato dedicato a una grande astronoma, Nancy Grace Roman, che ha avuto un ruolo decisivo nella costruzione del telescopio Hubble, tanto da essere chiamata "la madre di Hubble". Essendo donna, la sua carriera è stata irta di ostacoli, ma alla fine i suoi meriti sono stati riconosciuti.

Quando dico Calcio non parlo di quei ventidue ragazzotti in mutande che corrono dietro a un pallone e che vengono pagati milioni e milioni di euro per divertirsi. Parlo dell'elemento chimico Ca un elemento di cui molto spesso abbiamo bisogno, sicuramente molto più bisogno di lui che del calcio con la c minuscola. L'Universo ci offre una nuova cura: basta recarsi -in qualche modo- sulla supernova SN 2019ehk.

Mentre si provava un nuovo strumento all'Osservatorio Paranal, in Cile, mirato alla scoperta di pianeti attorno a stelle estremamente piccole, si è fatta una scoperta che rappresenta un vero colpo di fortuna.

Sono ormai più di 100 anni che si fa di tutto e di più per "smontare" la Relatività Generale. Il che sarebbe anche giustamente galileiano, ma i dubbi che si sollevano senza dare risposte alternative veramente valide, lasciano, per adesso, il tempo che trovano (mai frase calza più a pennello per la RG). E intanto la teoria del grande Albert supera anche un ostacolo a prima vista veramente decisivo...

Ne abbiamo già parlato in modo molto rapido e penso sia giusto tornare sull’argomento, soprattutto perché le immagini riprese dalla stazione spaziale hanno reso questo fenomeno, normalmente abbastanza elusivo, molto ben visibile e alla portata di tutti. Stiamo parlando dell’airglow, ossia di quella luminescenza notturna che circonda il nostro pianeta.