Molto più strano (ma per fortuna sua e della Scienza anche molto più ricco) di Oliver Heaviside, ancor più timido di James Clerk Maxwell, perfino più schivo di Isaac Newton, con una voce sgradevolmente stridula almeno quanto quella di Alan Turing, HENRY CAVENDISH nacque nel 1731 e, nell’arco della sua lunga vita (morì nel 1810) pesò, numerò e misurò tutto ciò che fu per lui possibile pesare, numerare e misurare!
Non tutto è roseo anche nella Scienza... ricordi di un vecchio astronomo.
Quando Feynman era studente universitario riusciva già a proporre problemi di non facile soluzione. Uno di questi gli costò, però, il divieto di entrare nel laboratorio dell'Istituto. La fece proprio grossa...
I fenomeni sismici sono una costante nello scenario della geodinamica terrestre e testimoniano la vitalità del pianeta. Le reti sismiche sparse in superficie registrano decine di sismi ogni giorno, per la gran parte del tutto ignorati dall’uomo in quanto di entità tale da non venire neppure avvertiti a livello sensoriale e quindi relegati ad argomento d’interesse solo per gli studiosi della materia.
Nella visione del principio di Mach la manifestazione della inerzia di un corpo non va ascritta allo spazio assoluto, come sosteneva Newton, ma alla distribuzione della totalità dei corpi materiali presenti nell'universo e alla loro mutua interazione.
La più grande realizzazione di Maxwell fu, nel 1864, l’unificazione delle forze elettrica e magnetica, creando, con le celebri equazioni differenziali che portano il suo nome, il rigoroso modello di riferimento in cui inquadrare le osservazioni di Faraday.
Si trattava di un evento fondamentale, le cui conseguenze investirono il futuro di tutta la fisica.
La forma di queste equazioni ha guidato scienziati come Lorentz, Poincaré e Einstein alle trasformazioni spaziotemporali della relatività speciale che, a loro volta hanno condotto alla concezione di spaziotempo di Minkowski.
Rompendo il legame con lo spazio sensibile e rendendo astratto il ragionamento, diventa possibile infrangere tabù millenari per approdare a visioni controintuitive che la nostra esperienza quotidiana tende istintivamente a rifiutare. L’originalità della visione di Riemann sta nella sua globalità: la geometria è intesa come studio di “varietà” di un numero qualsiasi di dimensioni, in qualsiasi tipo di spazio.
Il mondo sensibile, che vediamo con i nostri occhi, tocchiamo con le nostre mani, e con le nostre mani misuriamo, è solo una parte di un tutto molto più vasto, che elude le nostre percezioni.
Una mattina di tanti anni fa, Aristot (avrà avuto E o F anni), guardandosi allo specchio mentre si lavava i denti, notò che stava impugnando lo spazzolino tenendo il dito A premuto sul manico.
Dovete sapere che molte importanti scoperte sono state fatte mentre qualcuno faceva il bagno in una vasca piena d'acqua...
Inauguriamo il nuovo anno riproponendo un lavoro di cui andiamo molto fieri, nel quale letteratura, storia e scienza si intrecciano lungo un intervallo di tempo che va dal medioevo più cupo alla cosmologia più moderna.
Abbandoniamo il quiz sulla quadratura del cerchio, ma colleghiamo il problema a un genio assoluto di arte e di scienza.
Un gioco a cui partecipo anch'io...
Un abbraccio lungo 2200 anni tra Scienza antica e moderna, reso possibile dall’opera di instancabili amanuensi medievali e attenti ricercatori dei giorni nostri, sembra avere restituito il testo originale di una delle più importanti opere prodotte dall’ingegno umano. Stiamo parlando del catalogo stellare compilato da Ipparco di Nicea (190-120 a.C.), andato probabilmente distrutto nel terribile incendio della biblioteca di Alessandria d’Egitto, del quale abbiamo conoscenza grazie a testimonianze tramandate da autori successivi, in particolare Claudio Tolomeo.
Il più grande geometra di tutti i tempi dimostra che anche i punti hanno una loro "potenza".
Un quiz che si è dimostrato più difficile del previsto. L'importante è, comunque, avere accontentato gli antichi greci!
Per capire come funzionano i giganti materiali del Cosmo (le stelle) è necessario studiare le creature più piccole della materia (le particelle); tuttavia, per capire come funzionano e come interagiscono le particelle, è necessario studiare i fenomeni giganteschi delle stelle. Un abbraccio totale e strettissimo che trova il suo campo di gioco nello spaziotempo, il perfetto teatro perché gli attori, indipendentemente dalle loro dimensioni, possano dare il meglio di sé.
Con questo articolo terminiamo il viaggio che, con grande piacere, vi abbiamo riproposto attraverso uno degli argomenti più affascinanti tra i tanti contenuti nel nostro archivio cosmico.