31/12/20

Fuochi d'artificio stellari: la fine dell'inizio e l'inizio della fine

"Orfani" dei botti in questo strano capodanno? Nessun problema... potete consolarvi ammirando quelli che vi forniamo noi in questo strano luogo che ci piace chiamare Circolo! Oltretutto, rispetto a quelli tradizionali, i nostri hanno il vantaggio di essere gratis, di non poter nuocere gravemente alla salute e di non spaventare i nostri amici animali.

Godeteveli dal primo all'ultimo, quindi, e, con l'occasione, beccatevi i nostri AUGURI per un anno nuovo che, mai come questo, DOVRA' essere migliore del vecchio.

 

Ora che vi siete goduti gli auguri, ecco i fuochi d'artificio gentilmente offerti dal nostro amico Universo!

 

Fuochi d'artificio stellari: la fine dell'inizio e l'inizio della fine

(articolo pubblicato il 11/4/2017)

Due ricerche hanno dato informazioni fondamentali sugli estremi della vita di una stella, entrambi molto “esplosivi”. In un caso c’è la solita mano “fatata” di ALMA.

La vita di una stella si misura in milioni o miliardi di anni e qualsiasi “rapido” cambiamento sembra avvenire su una scala temporale ben diversa dalla nostra. Studiando in dettaglio (con un po’ di fortuna) la creazione di un gruppo di stelle nella nebulosa di Orione e l’esplosione di una collega in una galassia relativamente lontana (ma non troppo… solo 160 milioni di anni luce) si sono determinati due episodi veramente molto brevi, di estremo interesse, uno non superiore a qualche centinaio di anni e l’altro dell’ordine dell’anno, due battiti di ciglia stellari (come quello del buco nero che è stato osservato mettersi a dieta in soli due anni).

Il primo riguarda una zona di formazione stellare, osservata con gli occhi di ALMA. La formazione di stelle sembrerebbe una fase imperniata sulla “privacy”: enormi nubi di materia  si abbandonano tra le braccia della forza di gravità, creando “grumi” sempre più densi, che possono anche separarsi, ma che portano più o meno rapidamente al collasso e alla formazione di protostelle. Da protostella a stella il passo non è brevissimo e molto dipende dalla massa, ma sicuramente non avviene in un ambiente molto riposante. Le protostelle, oltre che una rotazione, acquistano un movimento proprio che dipende dalle condizioni al contorno e dalle modalità di formazione. Inoltre, subiscono anche la gravità delle sorelle nate nella stessa zona. Un piccolo-grande caos che potrebbe portare in molti casi a passaggi ravvicinati o a veri e propri urti tra neonati. Fenomeni sicuramente violenti (i bambini non hanno mai il senso della misura) che possono dar luogo a fenomenali fuochi d’artificio, dove getti di materia vengono scagliati in ogni direzione.

Un fenomeno distruttivo che può, tuttavia, dare una regola alle nascite stellari, pulendo la zona e limitando le nascite. Non troppo caldo, ma nemmeno troppo freddo… non poche stelle, ma nemmeno tante. E’ la solita vecchia legge dell’Universo… Ne consegue che un evento come quello della nascita di un gruppo stellare può dar luogo a fenomeni esplosivi simili a quelli che, alla fine della loro esistenza “normale”, subiranno le più grandi. Un vero e proprio fuoco d’artificio sotto tutti i punti di vista. ALMA lo ha catturato nel pieno della sua azione e sembra proprio di assistere alle serate pirotecniche estive, come si vede molto bene nel filmato che segue, in cui le osservazioni di ALMA, relative ai getti di materia, sono sovrapposte a immagini riprese nell’ottico e nell’infrarosso.

 

 

Un altro filmato mostra lo zoom, partendo dalla celebre costellazione.

 

Ma anche la singola immagine di ALMA non è niente male: giochi di bimbi, potremmo chiamarli…

Fonte: ALMA (ESO/NAOJ/NRAO), J. Bally/H. Drass et al

 

La  visibilità di tale esplosione dura al più qualche centinaio di anni. Fortunati? In parte sicuramente sì (il perché lo abbiamo spiegato QUI), ma si pensa che il fenomeno sia piuttosto frequente nella fasi finali dell’inizio della vita di un gruppo stellare.

Facciamo un bel salto spaziale e temporale e rechiamoci nella galassia NGC 7610, dove nel 2013 è esplosa una tipica supernova di tipo II (con collasso diretto del nucleo). Si era stati piuttosto fortunati, riuscendo ad avvisare i grandi telescopi subito dopo l’esplosione e permettendo la visione dell’evento solo tre ore dopo il “boom” vero e proprio.

Abbiamo già visto come l’effetto lente del nostro amico Einstein abbia permesso di prevedere l’esplosione di una stella e assistere in diretta all’evento. Tuttavia, era un’immagine deformata e molto debole… mentre in questo caso la relativa vicinanza ha permesso una visione estremamente accurata di tutte le fasi post esplosione. Fasi talmente vicine allo scoppio da permettere, dopo lunghi studi, di localizzare una struttura di materia espulsa in tempi precedenti alla vera esplosione, prima ancora che gli strati della stella ingoiassero questo “antipasto”. Un antipasto che doveva essersi formato non più di un anno prima, una specie di ultimo avviso, causato dall’inizio di una instabilità crescente.

Dato che questa supernova è veramente un caso classico di supernova a collasso diretto, si pensa che il segnale di “allontanatevi dalla zona di scoppio” sia una fase comune a questo tipo di trasformazione finale. Non si era mai visto prima, dato che i telescopi erano arrivati troppo tardi, quando ormai la materia espulsa nell’esplosione vera e propria aveva raggiunto la ciambella di avvertimento.

Una supernova di tipo II potrebbe dare segni della sua prossima esplosione qualche mese prima dell’evento catastrofico, liberando una ciambella di materiale nella fase di instabilità. La figura ne mostra la storia e il rilevamento attraverso linee dell’ossigeno. Fontet: Weizmann Institute of Science
Una supernova di tipo II potrebbe dare segni della sua  esplosione qualche mese prima dell’evento catastrofico, liberando una ciambella di materiale nella fase di instabilità. La figura ne mostra la storia e il rilevamento attraverso righe dell’ossigeno. Fonte: Weizmann Institute of Science

Bene, adesso sappiamo che se una stella vicina al Sole avrà strane idee di terminare in modo molto drammatico la sua esistenza, ci manderà un preavviso di circa un anno… Prepariamo le astronavi per la fuga e che siano molto veloci!

Articoli originali QUI e QUI

 

A proposito di supernove a collasso diretto: sembra incredibile, ma grazie all'isotopo Fe-60 del ferro, generato da una supernova di questo tipo esplosa quasi tre milioni di anni fa e catturato da microfossili presenti nei depositi oceanici, siamo oggi in grado di ricostruire il cammino che il Sole sta compiendo all'interno della nube interstellare locale. Ne abbiamo parlato QUI.

3 commenti

  1. Mario Fiori

    Mai vecchi e sempre interessanti i tuoi articoli caro Enzo. Oltre ai costanti aggiornamenti ci dai dei ripassi favolosi e comunque sempre attuali. Un abbraccio virtuale ma di cuore a te e famiglia. E un abbraccio a tutto il Circolo e ai suoi componenti con rispettive famiglie. Auguri di un, finalmente, buono 2021

  2. Giorgio

    Cosa c'è di meglio che iniziare il 2021 con una BELLA OSSIGENATA alle meningi ...oltre che ai polmoni ...già sottoposti a sforzi extra durante il 2020 ?

    Grazie ad Enzo ed a chi continua a rifornire la"BOMBOLA"

    BUON ANNO A TUTTI !

  3. maurizio rovati

    Beh, diciamo che gli auguri li farò verso marzo, prima voglio vedere come va...

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    Scherzavo, AUGURISSIMI a tutti!!!

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