04/11/18

Kepler si è addormentato

Gli occhi di Kepler si sono chiusi, dopo più di 2600 esopianeti individuati, non avendo più carburante a disposizione. Una missione pienamente riuscita, oltre ogni ottimistica previsione, passa il testimone a TESS. Kepler può riposare in pace sulla sua orbita eliocentrica... un piccolo pianeta in più.

Il telescopio Kepler. Fonte: NASA
Rappresentazione artistica del telescopio Kepler. Fonte: NASA

Prima di Kepler si sapeva ben poco sulle altre famiglie stellari. Oggi è cambiata completamente la visione degli altri sistemi, anche se, troppo spesso, tutto sembra focalizzato solo sulla presenza di altri pianeti abitabili e abitati. Kepler ha fatto molto di più…

Il telescopio spaziale ha aperto i nostri occhi verso la diversità, da un lato, e verso una continuità imprevista, dall'altro. Una rapida statistica ci dice che almeno il 20% (ma forse addirittura il 50%) delle stelle visibili nel cielo notturno hanno probabilmente dei pianeti piccoli e -facilmente- rocciosi simili alla nostra Terra. Molti sono anche posti nella zona abitabile, ma da lì alla vita la faccenda non è così semplice come alcuni si affannano a urlare. O -almeno- di quale vita si parla? In ogni modo, è giusto ricordare che prima del lancio del telescopio non si era per niente sicuri di riuscire a scoprire oggetti di dimensioni così piccole.

Ma, forse ancora più importante, è la scoperta che il pianeta più comune nella galassia non esiste nel nostro sistema. Esso è un oggetto di dimensioni intermedie tra quelle della Terra e quelle di Nettuno. Solo gas o anche roccia? Molto dipende dalla posizione e dalla sua mamma-stella. Si è anche scoperto che spesso queste mamme tengono i figlioli molto vicini a loro, a tal punto che, in confronto, il nostro sistema interno sembra del tutto spopolato.

Quattro anni di missione senza problemi, poi i primi acciacchi lo hanno costretto, nei restanti 5 anni della missione estesa, a muoversi in modo meno facile, ma sufficiente a  guardare, alla fine, più di 500 000 stelle.

Non solo pianeti, però... anche altre anomalie stellari e perfino fasi preliminari di supernove, alla cui scoperta hanno contribuito moltissimi dilettanti, veri "amanti del Cielo", analizzando con estrema attenzione i dati che piovevano letteralmente da Kepler. Un compito utilissimo per l’astrofisica, ben più indicativo di quello dei cosiddetti “astrofili” che si ostinano a guardare sempre e soltanto Giove o la Luna oppure a inventarsi galassie oltre al limite del proprio strumento. Chi vuole ha comunque ancora tempo: c’è  materiale per almeno dieci anni di studio.

Ora tocca a TESS (Transiting Exoplanet Survey Satellite), già in posizione su un orbita geocentrica altamente ellittica in risonanza 2:1 con quella lunare, tale da limitare al minimo i disturbi causati dal nostro satellite. Un’orbita nuova,  sicuramente molto stabile. Il suo obiettivo primario sono 200 000 stelle vicine e luminose, i cui figlioli potranno essere poi studiati in maggior dettaglio dal Webb Space Telescope.

Il telescopio TESS. Fonte NASA
Il telescopio TESS. Fonte NASA

Forse non vedremo omini verdi o  scarichi di civiltà inquinanti,  come i media spingeranno a far credere, ma sicuramente si avrà un quadro più completo e senza effetti selettivi di come le stelle sanno creare e/o modificare una famiglia.

Buon lavoro TESS e mille grazie Kepler!

 

Non solo esopianeti, ma anche stelle e addirittura esocomete "nascosti" tra i dati raccolti da Kepler!

NEWS del 13.3.2020 - Grazie all'incessante lavoro di astronomi dilettanti, che spulciano con passione e attenzione i dati fotometrici del satellite TESS, si è scoperta una stella variabile molto particolare.

2 commenti

  1. Mario Fiori

    Grazie Kepler e benvenuto Tess. Adesso cambia la prospettiva o mi sbaglio ? Da quanto dirà Tess ci saranno sempre meno speculazioni e sempre più chiarezza: non voglio dire che o ci sono gli omini verdi o non ci sono, mi sembra veramente troppo , ma sicuramente qualche speculazione in meno.... o mi illudo? L'immagine, il senzazionalismo la faranno da padroni anche così'? Caro Enzo , il bipede terrestre perde il pelo e non il vizio.

  2. caro Mariolino,

    sapremo qualcosa di più sulle atmosfere, ma le speculazioni sono sempre in agguato (forse anche di più...) :roll:

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