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Star sex: l'astrofisica è troppo puritana? (vietato ai maggiori di 99 anni)

Questo articolo è inserito in "La vita privata delle stelle"

Articolo pubblicato il 27/8/2017

 

No, il nostro Circolo non si è trasformato in una rivista di gossip o in qualcosa di peggio. E’ solo che ho sentito il dovere di smettere di fare il buonista e il puritano come quasi tutti i colleghi. Anche le stelle sono creature, fatte di materia e, come diceva Totò: “Anche la carne (stellare) urla!”.

Per apparire Scienza seria e credibile, spesso l'Astrofisica cade nel moralismo più spinto… Abbiamo imparato a vedere i corpi celesti come creature dell’Universo, con i loro rari momenti d’ira, ma, soprattutto, con i loro gesti di bontà e di altruismo. Il più grande e deleterio di questi ultimi è stato, forse, quello di far nascere la razza umana… Se penso al lavoro fatto da chissà quante gigantesche supernove per creare gli elementi di cui siamo formati, sento dei brividi profondi e molto imbarazzo. Oltretutto, siamo stati dati in custodia a una stella singola che di “famiglia” sapeva abbastanza poco.

Ecco, siamo arrivati al punto chiave di un discorso che nessuno vuole mai trattare e che invece fa parte essenziale della vita delle stelle, così come dovrebbe far parte anche della nostra vita (fatte le dovute proporzioni). Se non volete fare sentire ai bambini la vita privata degli astri, questo è il momento di interrompere la lettura… non parleremo né di fiori né di api che li impollinano!

Tutti sanno che molte stelle nascono singole, ma una parte, forse ancora superiore, si trova accoppiata fin dalla nascita: un matrimonio o un’unione stabilita fin da subito, in stile forse un po’ antiquato, ma… provate voi ad avere 13 miliardi e mezzo di anni sul groppone. Esistono poi gruppi di stelle, ma di quelle parleremo in fondo, dato che il discorso diventerà ancora più scabroso. Andiamo, infatti, avanti per gradi crescenti di scandalosità, così ognuno potrà decidere di fermarsi un attimo prima di affrontare un livello insostenibile per la propria sensibilità.

Limitiamoci, per adesso, alle stelle doppie. Molte volte leggiamo tantissimi dati su di loro: quanto pesano, cosa mangiano, quanto vivono, a che distanza reciproca si trovano e molte altre cose, mai nessuno, però, che abbia avuto il coraggio di parlare del loro… sesso. Probabilmente, molto dipende dalla difficoltà di comprenderlo alla distanza che ci separa da loro, ma sono sicuro che ciò che determina questa carenza conoscitiva è solo e soltanto un senso di pudicizia, estremamente fuori luogo in un mondo che più sguaiato e volgare non si può. Tuttavia, dalle azioni che svolgono, non è difficile, spesso e volentieri, capire chi è maschio e chi è femmina. Andiamo comunque con calma.

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Schema dei principali tipi di stelle binarie, ordinato secondo il grado di lussuria raggiunto nei loro giochi erotici (crescente dall'alto verso il basso)

Innanzitutto, è molto importante sapere a che distanza si trovino i componenti della nostra coppia. In molti casi la loro vicinanza è solo un artificio prospettico e le due stelle distano tra loro un numero incredibile di anni luce, tale da rendere inutile qualsiasi approccio non solo fisico, ma anche verbale. Istigati da certi giornali scandalistici, noi pensiamo che stia per nascere una tresca e invece le due stelle non solo non si conoscono, ma non sentono nessuna attrazione reciproca (loro la chiamano “gravità”).

Esistono poi le coppie timide e quando si dice timide si dice proprio timide! Come in certi paesi di tradizioni antiquate, devono mantenere una distanza di “sicurezza” (cosa direbbero gli abitanti dello stesso ammasso?). Purtroppo il fidanzamento è talmente lungo che la coppia designata perde qualsiasi interesse reciproco e, spesso, una o entrambe si legano con compagni molto meno appariscenti. Ciò comporta, a volte, delle derive morali a dir poco imbarazzanti, come vedremo in seguito.

Mizar e Alcor sono stelle che si trovano nella costellazione dell'Orsa Maggiore molto famose per essere una delle poche stelle doppie visuali.
Mizar e Alcor si trovano nella costellazione dell'Orsa Maggiore e sono una delle poche stelle doppie visuali, particolarmente esposte alla morbosa curiosità dei guardoni

 

Queste coppie, che potremmo chiamare “eterni fidanzati”, non nascondono niente (hanno ben poco da nascondere) e per tale motivo vengono anche chiamate anche “visuali”, ossia tali da essere viste da tutti. A volte una delle due sembra rimanere segreta, ma non per malizia, solo perché decisamente troppo piccola per il maschio e/o la femmina.

 

 

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Ricostruzione delle movenze sinuose di una stella probabilmente accompagnata dal/dalla partner che non riusciamo a vedere. Danza del ventre?

 

 

Tuttavia, il movimento di quella che sembra singola ha un andamento ondeggiante, tale da rendere più che comprensibile il suo attaccamento a un’altra stella, anche se di stazza decisamente inferiore. Alcuni, tendono a credere che quella che ondeggi sia la femmina, ma, secondo me, cercano solo di affibbiare ai corpi celesti atti e movenze troppo simili a quelle umane. Molte cose lo sono senz’altro, ma ricordiamoci che le stelle vivono molto più a lungo di noi e hanno imparato giochi di coppia che noi nemmeno ci immaginiamo.

 

 

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Rappresentazione artistica di un sistema binario spettroscopico. La stella blu non si è accorta che la osserviamo e si dirige verso di noi, quella rossa (per la vergogna!) ci ha visti e scappa a nascondersi

Sicuramente, però, le stelle veramente innamorate, non disdegnano certi giochi d’amore tipici di tempi molto più ingenui dei nostri. Si inseguono come in un girotondo forsennato, una o uno scappa verso di noi e l’altro/altra fugge in senso opposto. Oltretutto, sembra quasi che siano soddisfatte di una passione piuttosto platonica e non si portano mai veramente vicine. Le chiamiamo “spettroscopiche” perché sembra proprio che vogliano fuggire da una tentazione troppo forte, vedendo in essa un specie di “spettro” malvagio. Timide o antiquate che siano, poco importa, dato che ben raramente la loro unione porterà a un vero matrimonio, con i suoi annessi e connessi.

Finora vi ho fatto un quadro che sembra andare d’accordo con l’eccessiva moralità della Scienza: coppie “inoffensive”, di nome ma non di… fatto! No, non fatevi un’idea sbagliata, perché il bello deve ancora venire. Se il vostro senso del pudore è particolarmente sviluppato, smettete di leggere subito! Se continuate, vi assumete la responsabilità delle vostre reazioni... io vi ho avvertito!

Rappresentazione artistica di binaria a eclissi
Rappresentazione artistica di binaria a eclissi. I giochi poco visibili e molto audaci dei fotoni con gli elettroni sono stati abilmente nascosti, chi vuole seguirli senza veli, vada a leggere il romanzo erotico QED di Feynman. Ogni curva e tensione corporea sarà spiegata nei particolari più espliciti.

Il primo chiaro segno di un amore con poche regole lo vediamo nelle binarie ad eclissi. La paura di mettersi in mostra è del tutto sparita. Sono talmente vicine, normalmente, che nessuno penserebbe mai che siano due e non una sola. Potrebbero passare inosservate da parte degli astri singoli più puritani. E, invece, non hanno nessuna paura a mostrarsi, giocando a nascondino una con l’altra. Sembrerebbe un approccio ancora di tipo platonico? No, non confondiamoci… innanzitutto, i fotoni di una si scontrano con i fotoni dell’altra e sappiamo bene quanto siano importanti questi veri e propri “amorini” del microcosmo.

 

Piccole punture, direte voi? No, no, dato che vanno a colpire la materia stessa, quegli elettroni che non vedono l’ora di scatenarsi. Un certo Feynman, scrittore d’appendice un po’ spinto, ha cercato di mettersi una veste scientifica posticcia, quando ha scritto un celebre romanzo erotico sugli scambi più che affettuosi tra fotoni ed elettroni. Qualcuno, ancora oggi, vorrebbe metterlo all’indice, ma il successo è stato tale che è ormai opera praticamente impossibile. E poi, ha detto solo e soltanto la verità… basta con le ipocrisie bigotte!

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Rappresentazione artistica di binaria a contatto eseguita da scienziati allineati con la pudicizia estrema. La visione reale potrebbe fare arrossire (per effetto doppler) anche... Cicciolina!

Ormai, il contatto tra i due amanti si fa più spinto e per seguirne le strategie basterebbe vedere le curve di luce assunte dai loro corpi. Amplessi a volte accennati, ma altre volte dirompenti. I corpi (celesti) s’incurvano e si flettono, con una periodicità che ha dell’incredibile per noi umani, soprattutto se di una certa età… Stelle doppie quasi a contatto, dice la Scienza pura, ma quel "quasi" nasconde sotterfugi da cronaca decisamente audace. Fa pensare a certi film erotici dell’epoca di Emanuelle o cose del genere.

Da loro alle coppie a contatto il passo è molto breve. Anzi, sovente, tutto il rito amoroso si svolge a passi successivi sempre più espliciti. Molte posizioni o azioni ci sono ancora negate o quantomeno sconosciute… Normalmente è la stella maschio, la più grande, che guida le operazioni. Come un gallo in amore si gonfia sempre di più, fino a lambire una specie di cintura di castità che quasi tutte le femmine posseggono. Ancora una volta gli scienziati preferiscono chiamarla lobo di Roche, tacendo che tale Roche era un libertino di grande fama, passato alla storia per aver inventano una chiave universale per far saltare in men che non si dica la “cintura di castità, ahimè è grave…”.

Il lobo di Roche si sfalda e non cela più il punto lagrangiano L1 (ma non potevano usare un nome più semplice e comune?). Il maschio si scatena come un ossesso e la femmina (ingiustamente chiamata stella “vampiro”) non può che accettare il dono del compagno… materia che la fa ingigantire (io preferisco utilizzare il verbo ingravidare).

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Rappresentazione artistica di una coppia di nane bianche, ormai prossime alla fusione e anche a... qualcos'altro! Fonte: University of Oklahoma

Le soluzioni sono, però, molteplici e si legano molto alla massa e alla “resistenza” dei due amanti. Talvolta la stella maschio non ne può più e perde tutta la sua potenza trasformandosi in nana bianca. La femmina (come una mantide religiosa) inizia, con una certa perfidia (o delusione?) a rimpinzare il compagno che giunto, allo stremo, esplode come supernova. Ma le variazioni sul tema sono moltissime, forse anche meglio del  Kamasutra. In molti casi, ad esempio, la femmina rifiuta l’ingravidamento ed espelle ciò che ha ricevuto dal compagno… siamo di fronte a una classica visione femminista di recente scoperta e, proprio per questo, viene chiamata “nova” ricorrente. Sì, ci sarebbe da scrivere un romanzo intero senza tacere tutti i particolari, anche i più audaci. Sarebbe forse da vietare? Mah… forse sì, ma oggi sarebbe meglio vietarlo, o meglio, sconsigliarlo ai maggiori di... 99 anni!

All’inizio abbiamo parlato di stelle molto timide che, forse sono state promesse l’una all’altra, senza che vi fosse vero amore. Ciò porta a solitudine, spesso rimpiazzata dalla presenza di compagni di viaggio pronti a intervenire. Tradimenti, però, quasi concordati a vicenda. Più raramente vi sono tradimenti veri e propri. In un sistema del genere, un bellimbusto di passaggio potrebbe strappare letteralmente la femmina al compagno troppo inerte e monotono. Un’avventura e niente più che finirebbe, però, con la fuga verso chissà dove della femmina irretita. Un classico caso di sedotta e abbandonata.

Immagine deel sistema triplo L1448 IRS3B, ottenuta combinando i dati di ALMA e VLA. Fonte: Bill Saxton, ALMA (ESO/NAOJ/NRAO), NRAO/AUI/NSF
Immagine del sistema triplo L1448 IRS3B, ottenuta combinando i dati di ALMA e VLA. Anche se non si notano... a mo' di coronografi, sono state messe delle strisce nere per vietare l'osservazione delle azioni più audaci. Fonte: Bill Saxton, ALMA

 

Poi, come detto, ci sono i sistemi multipli. A parte i casi che si risolvono in maniera pacifica, molte volte ciò comporta un vero e proprio caos, in cui mogli e mariti vengono scambiati e non è raro che gli uomini stiano tra di loro e le femmine… anche (sapete che anche la stella polare è un sistema triplo?). Ormai, però, anche l’Universo si è abituato a una visione ben più ampia dei sessi e dell’amore . Sembra, però, che le vecchie zitelle non l’abbiano presa bene (la solita invidia?).

 

 

 

L’ammasso globulare M4. Fonte: NOAO/AURA/NSF
L’ammasso globulare M4. Uno dei più celebri luoghi di perdizione galattica. Fonte: NOAO/AURA/NSF

 

Non parliamo, poi, di certe regioni un po’ troppo libertine, chiamate ammassi globulari o anche “chiusi”. Al pari di certe case ne succedono di tutti i colori: stelle che vengono strappate e costrette a convivere col primo venuto. Altri che cacciano a pedate un maschio troppo remissivo e poco aitante. Ma anche unioni di grande felicità: stelle già invecchiate che si uniscono per passare una vecchiaia ben più lunga di quanto avrebbero fatto da sole (fenomeno da cui è strato tratto, molto liberamente, il celebre film Cocoon...) ed altre che dimostrano molti meno anni di quelli che hanno grazie ad un/una compagno/a servizievole!

 

Unione completa… ecco un punto d’arrivo che noi umani non conosciamo ancora. Probabilmente è il massimo dei massimi. Ci vuole grande passione e grande decisione, ma quando capita a esemplari di stazza notevole, può portare a momenti di frenesia senza limiti, tali da far vibrare perfino lo spaziotempo e stropicciarlo come fosse un fazzoletto!

Rappresentazione artistica di stella che cade in un buco nero
Rappresentazione artistica di una stella che cade in un buco nero. Quale dei due è il maschio e quale la femmina? Decidete voi, all'Universo poco importa...

Ritengo inutile continuare, dato che potrei subire attacchi pesanti da colleghi scienziati, ma anche dai puri amanti del cielo. Non parlerò quindi di accoppiamenti molto strani e sicuramente assai misteriosi e ben nascosti alla vista. Come sempre la colpa è di perdigiorno che hanno ben poco da dire e da fare, se non accettare egoisticamente tutto ciò che gli viene offerto. E’ ovvio che in quelle condizioni, la povera femmina, attratta da loro, viene letteralmente distrutta, sia fisicamente che moralmente. Sì, parlo proprio di loro, dei buchi neri: vogliono tutto e niente danno. Veri egoisti, difficili da identificare se non quando emettono, forse senza volere, i loro “getti” ultra energetici.

 

 

 

E le stelle singole?

Eh sì… che dire delle stelle singole, come il nostro Sole? Molti/e penseranno: “Poverini/e!”. Altre/i: “Fortunate/i!”

Tutto l’Universo, in fondo è paese…

E se tutto questo non vi è bastato, guardate quanti spogliarelli nell'Universo: stelle, pianetigalassie e singol...arità!

 

P.S. : un grazie particolare va a Daniela (sicuramente aiutata da Scherzy) che oltre a imbottire l'audace articolo di link,  ha dato il suo contributo svelando emozioni recondite che solo le donne conoscono così a fondo...

2 commenti

  1. Mario Fiori

    Carissimo Enzo che fantastica carrellata e che fantastica umanizzazione delle Stelle, o no , forse si offendono , sarebbe meglio " stellizzare" gli umani e renderli finalmente più vicini al Cosmo e finalmente dei buoni bipedi , o almeno decenti.

  2. Alberto Salvagno

    La tua lezione mi convince ancor più che, se proprio non riusciamo ad essere atei, meglio scegliere un allegro politeismo fatto di dei bislacchi e goduriosi come quelli che ci ricordano i pianeti e le costellazioni. Meglio affrontare la tragedia esistenziale con ilarità e allegria convinti comunque di finire sempre perdenti. Ma almeno ci risparmiamo le noiose prediche sulla perfezione, l'onnipresenza, l'infinito, l'eterno, il perdono, il castigo, l'aldilà e l'aldiqua e chi più ne ha più ne metta, basta che siano tristi e deprimenti.

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