08/08/18

Speriamo che il Riscaldamento Globale si avveri (finalmente…) *

Questo articolo è stato inserito nella sezione dell'archivio dedicata al clima e al riscaldamento globale, nella quale troverete una selezione di articoli sull'argomento e le motivazioni della nostra impostazione critica a riguardo.

 

L’anno del non ritorno dalla catastrofe apocalittica del Riscaldamento Globale continua a essere spostato verso il futuro e, intanto, alla faccia di tutti i trattati, la Germania distrugge vestigia storiche per ricavare una nuova mega miniera di carbone e molte altre nazioni “occidentali” fanno sporcare (come dicono i media) di CO2 i cieli di nazioni del terzo e quarto mondo per simulare la propria illibatezza (e spendere molto di meno). Tuttavia, forse forse, dovremmo sperare tutti che il riscaldamento tanto atteso e mai arrivato (sembra la storia di Pierino e il lupo) si decida a iniziare a distruggere il mondo…

Non vale quasi più la pena di parlare delle buffonate e delle falsità che si porta dietro il Global Warming e quei poveri prezzolati che devono continuare a sperare in qualche fenomeno eccezionale (sia freddo che caldo, poco importa) per motivare i loro discorsi da cassandre sempre meno ascoltate. Eh sì, siamo proprio al livello della favola di Pierino e il lupo. Il fatto è che quando arriverà veramente il lupo, sarà ben diverso da quello previsto, sperato, agognato dai super ecologisti e mass media (niente caldo niente quattrini). Per non parlare delle tasse che i governi impongono sfruttando al meglio una vera menzogna scientifica, senza pari nella storia dell’uomo dopo la teoria geocentrica.

sole-nomacchieIl lupo sarà (anzi lo sta già diventando) il Sole. Per 39 dei 42 ultimi giorni non ha mostrato alcuna macchia e quelle apparse sono sparite quasi immediatamente. Ormai il confronto con il minimo di Dalton è praticamente certo, ma non è improbabile, anzi facile, che si arrivi tra una decina o ventina d’anni a un minimo tipo Maunder. Eppure non si sta facendo niente sia per quanto riguarda il raffreddamento che produrrà, sia per l’aumento di raggi cosmici.

Continuiamo a spaventare e a spaventarci con le bombe d’acqua (i cari antichi acquazzoni) e la neve bollente (dove si scia benissimo e non brucia gli sci), andando a cercare i pochi luoghi molto caldi del pianeta, trascurando quelli molto freddi e intanto lasciamo che la nostra stella continui imperterrita il suo ciclo inarrestabile.

Poi, forse, quando qualcuno capirà che è ancora più facile fare soldi ipotizzando una catastrofe glaciale, pagheremo nuove tasse, impareremo a pattinare sui laghi europei e avremo l’incubo del ghiaccio assassino. Ovviamente, i conduttori di questa nuova battaglia saranno quasi sicuramente gli stessi “quaquaraqua” che sono oggi i grandi esperti mediatici del GW. Ma, ricordiamoci, che il lupo Sole non scherza e non si fa convincere a cambiar la propria idea con soldi o con tanta pubblicità…

Insomma, non c’è che da sperare che il riscaldamento tanto previsto -e mai avvenuto- giunga veramente… almeno limiterà (forse) il freddo glaciale che ci aspetta tra un paio di decenni o anche prima…

14 commenti

  1. Federico

    Buonasera, riporto qui un estratto di quanto da lei scritto in presentazione della sua rubrica sul 'clima e riscaldamento globale': "Sono assolutamente convinto, come scienziato, planetologo e lettore assiduo di tutta la bibliografia (seria) relativa, che le variazioni climatiche NON dipendano assolutamente dall’uomo..."

    Prendo spunto da quanto da lei scritto per chiederle cortesemente di citare alcuni titoli di libri o articoli - corredati di fonti - della bibliografia seria che lei nomina e che trattano gli argomenti da lei trattati in questa rubrica.

    La ringrazio anticipatamente

  2. Nell'archivio degli articoli pubblicati troverai quasi sempre le fonti che chiedi, tranne quando sono articoli del tutto personali (rari). In questo caso il numero di macchie solari è un dato che puoi controllare in qualsiasi sito ufficiale che studi il Sole...

  3. Gianni Bolzonella

    Mentre le normali ondate di calore estive vengono spacciate per anomale, ma non lo sono affatto, ci si preoccupa di nascondere agli occhi degli ascoltatori qualcosa di ben più importante.
    Lo sviluppo termico dell'Atlantico tropicale nell'ultimo anno mostra quanto i fattori meteo-climatici possano essere imprevedibili. E' stato confrontato il 2018 con il 2017 e le temperature superficiali dell'Atlantico tropicale sono più basse di 1.5°C - 2.5°C
    L'entità di questo cambiamento locale equivale al passaggio tra un evento El Niño e La Niña nel Pacifico.
    Recentemente, il meteorologo veterano Joe Bastardi ha riferito che la temperatura della superficie tropicale dell'Atlantico aveva raggiunto il minimo storico.
    A questo si va aggiunto, che quest'anno il volume di ghiaccio del mare Artico sta mostrando una crescita impressionante.
    Il volume di ghiaccio è vicino a un massimo degli ultimi 15 anni, supera i 1000 km3 al di sopra del valore normale e supera i 3000 km3 rispetto al minimo del 2012.
    Una delle ragioni di questa crescita record del volume è il Nord Atlantico insolitamente freddo in Groenlandia, che agisce come freno alla fusione del ghiaccio nel periodo estivo.
    La stessa Groenlandia ha visto un aumento di budget di massa superficiale sbalorditivo. L'attuale bilancio di massa di ghiaccio in Groenlandia è di circa 175 GTon sopra la media e circa 500 GTon superiore rispetto al minimo registrato nel 2012.

    Da Franco Battaglia fun club.(accanito documentato contestatore del global warming,al pari di Enzo)non sono capace di incollare anche le illustrazioni,adesso ci riprovo.

  4. PapalScherzone

    ECCO L'IMMAGINE DI GIANNI

  5. Gianni Bolzonella

    Mannaggia!!come hai fatto? Magia o subdolo trucco?Grazie alieno.

  6. PapalScherzone

    Che domande... Magia!

    :mrgreen:

  7. grazie Gianni per rimpinguare l'archivio di notizie sempre più ... fresche!

  8. Arturo Lorenzo

    Un sito attendibile dove è pubblicata periodicamente un'analisi dell'evoluzione degli "spotless days" è quello del Royal Observatory of Belgium. Questo è il link diretto all'analisi dei giorni senza macchie solari. Estrapolo qui solo uno dei grafici che vi trovate:
    (credit to SILSO data/image, Royal Observatory of Belgium, Brussels)
    Il significato di tale grafico credo sia abbastanza intuitivo. Sull'asse delle ascisse, i mesi dal decimo giorno senza macchie solari (in pratica il tempo x trascorso dall'inizio del minimo del ciclo solare). Sull'asse delle ordinate il numero complessivo, totalizzato al tempo x, di giorni senza macchie solari. La curva blu è relativa alla media dei cicli solari 10-15 e 24 (che è quello che sta lasciando il posto al nuovo). La curva rossa è relativa alla media dei cicli solari 16-23. La curva verde è relativa alla transizione tra ciclo 24 e il nuovo ciclo 25. A giugno 2018 (a cui il grafico è aggiornato) , come è spiegato nella lunga didascalia del grafico, sembrerebbe che la transizione tra ciclo 24 e ciclo 25, in termini di spotless days, sia abbastanza simile a quella dei cicli 16-23. In tal caso, se l'evoluzione venisse confermata dai successivi aggiornamenti, alla fine ci ritroveremmo con un numero finale complessivo di spotless days intorno ai 400-500 , comunque inferiore a quello totalizzato in altri minimi di ciclo solare. E', tuttavia, presto per trarre conclusioni.
    Mi ripeterò, ma meglio precisare che a me interessa questo discorso soprattutto per le ricadute che l'attività solare ha sulle radiocomunicazioni ionosferiche. In questo periodo, per esempio, le bande più alte delle "onde corte" (3-30 MHz) sono ben poco usabili via ionosfera.
    Scusate la divagazione  :oops:

     

  9. In realtà, la linea verse potrebbe mangiarsele tutte e due...

  10. Arturo Lorenzo

    Infatti, a giugno 2018 era comunque sopra quella rossa e quella blu.. Vedremo come tira..

  11. Mario Fiori

    Battiamoci per la verità ragazzi, battiamoci perchè alla lunga paga, deve pagare. Verità e correttezza a colpi di articoli scientifici chiari come quelli di Arturo e notizie come quelle di  Gianni.

    Un consiglio spassionato a Federico: quando parli nel Circolo rilassati, meno formale, tranquillo sei frà amici.

    Niente di personale, un consiglio da vecchio frequentatore :wink:  :wink:

  12. Gianni Bolzonella

    Domandina.....
    "L'anidride carbonica possiede una struttura simmetrica quindi, è decisamente un cattivo gas serra.
    Ad essa, si imputa poco più del 15% dell'effetto serra eguagliando l'effetto di tutti gli altri gas, vapore acqueo escluso
    Circa l'uno per cento della CO2 è di origine antropica, quindi in parte sotto il controllo umano.
    Perché si impongono tasse, balzelli e obblighi vari su una parte di quell'un per cento antropico facendo poco o niente per gli altri gas, tipo metano, ossido nitroso gas fluorati etc etc, tutti di origine antropica e sicuramente sotto il controllo diretto dell'uomo?
    Detta in un altro modo.....
    Imputando agli altri gas antropici, un effetto serra uguale a quella del totale della CO2, che senso ha applicare restrizioni solo sul 20% di quell'1% antropico, fregandosene del restante 14% di CO2 e dimenticandosi di tutto il resto dei gas?
    Non avrebbe più senso applicare tasse, balzelli ed obblighi, ottenendo sicuramente una riduzione maggiore del millantato effetto serra operando sugli altri gas sopra indicati?"

  13. molto più facile individuare un capro espiatorio e poi convincere il popolo bue...facendo dimenticare che la CO2 è la VITA! Quando sono nate le prime automobili, il vero motivo che spinse verso mezzi meccanici era l'eccessivo, insopportabile e mefitico gas serra prodotto dai cavalli, in numero ormai incalcolabile...

Lascia un commento

*

:wink: :twisted: :roll: :oops: :mrgreen: :lol: :idea: :evil: :cry: :arrow: :?: :-| :-x :-o :-P :-D :-? :) :( :!: 8-O 8)

 

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.