04/04/14

L’oceano di Encelado *

Cassini non solo passava avanti e indietro sopra i getti di “vapore” che escono dal polo sud di Encelado attraverso le ormai celebri “strisce di Tigre”, ma misurava con estrema attenzione le variazioni del moto della navicella. Piccole variazioni, senza dubbio, ma rilevabili e collegate alla variabilità del campo gravitazionale della piccola luna. Se la forma non è una sfera perfetta e/o la densità non è costante, il campo gravitazionale di un corpo celeste mostra delle anomalie che possono essere sia negative che positive. La nostra Terra ce lo insegna benissimo attraverso le piccolissime perturbazioni orbitali dei satelliti artificiali. Una tecnica indiretta per leggere cosa c’è sotto alla crosta superficiale. Spesso ci sono compensazioni automatiche tra anomalie superficiali e anomalie sotterranee, nel senso che se c’è un eccesso di massa in superficie si trova una carenza nella zona sottostante e viceversa. Il monte Everest ne è un esempio.

Senza andare troppo nei dettagli, si riesce a descrivere una mappa gravitazionale che permette di costruire una “mappa” sotterranea della distribuzione di massa e/o delle zone a maggiore o minore densità. Sulla Terra e sulla Luna, questo tipo di analisi è stata “testata” e confermata da una tecnica molto più semplice e fruttuosa: la sismografia. Purtroppo, inserire la strumentazione adatta su Encelado rimane un sogno, almeno per adesso, e bisogna accontentarsi. Tuttavia, al 90% i risultati ottenuti non possono che dimostrare l’esistenza di un oceano sotto il polo sud, proprio dove si vedono i getti di vapore.

Meglio di tante parole può bastare il modello che è  presentato nella figura. L’oceano è localizzato e crea una sacca compresa tra la crosta ghiacciata e il nucleo roccioso. Sembra quasi impossibile che l’eccentricità orbitale di Encelado riesca a “stressare” a tal punto la struttura interna in modo da riscaldare e sciogliere il ghiaccio. Ovviamente, non avvolgendo tutto il nucleo, il riscaldamento mareale, simile a quello che mostra il satellite Io di Giove e in parte anche Europa, deve essere più marcato in una zona piuttosto che in altra. Variazioni di ordine superiore che per il momento non possono certo essere analizzate in dettaglio. Tuttavia, ci basti sapere che probabilmente, anzi, quasi sicuramente, un canale ramificato attraversa 50 km di ghiaccio e libera nello spazio l’acqua calda sotterranea con tutto quello che potrebbe contenere. Una piccola luna di 500 km di diametro sta rubando la scena nel teatro del sistema solare.

Encelado
L’illustrazione mostra una sezione di Encelado, basata sullo studio gravitazionale eseguito da Cassini durante i suoi passaggi ravvicinati. Sotto al polo sud un vasto oceano d’acqua è schiacciato tra il nucleo roccioso e la crosta ghiacciata sovrastante. Fonte: NASA/JPL-Caltech

Articolo originario QUI (ancora un italiano come primo nome…)

21 commenti

  1. Michael

    Incredibilmente di questa notizia ne hanno parlato anche radio e giornali (c'era un piccolissimo articolo sulla Gazzetta...). 

  2. sai perché? Perché riguardava la vita su altri mondi... Chissà cosa diranno tra un po', magari che sono veramente i pesci!

  3. Daniela

    Grazie prof. Zappalà!
    Come ha detto Michael, a questa notizia è stato dato risalto e infatti l'avevo già letta su due siti stamani, ma lei è l'unico a spiegare con parole semplici come è stato possibile raggiungere questa "quasi certezza" in modo scientifico. Ed è anche l'unico ad avere l'onestà di dichiarare che l'attendibilità dei risultati è alta, ma non al 100%...
     
     
     
     

  4. grazie Daniela...
    il Cosmo è talmente bello, vario e ancora misterioso che si può tranquillamente dire sempre la verità, senza bisogno di inutili eccessi... :wink:  

  5. gioyhofer

    Tante volte è la stessa realtà che supera la fantasia... Ma i getti di vapore di H2O come sono stati rilevati con la spettroscopia? 

  6. gioyhofer

    Wow grazie...

  7. Pier Francesco

    Caro Enzo,
    (scusate se sto commentando tutto ora, ma negli ultimi due giorni non ho avuto modo di seguire. :wink: ).
    Le analisi sono state in grado di capire a che temperatura esce l'acqua dai geysir? E quali altre sostanze sono state rilevate?

  8. caro Pier,
    la temperatura è molto bassa, penso parecchie decine di gradi sotto lo zero che diminuisce immediatamente all'uscita in superficie. Sicuramente contiene sali minerali, tra cui Na Cl oltre che NH3, utile per alzare il punto di congelamento. Si sono anche trovate tracce di composti organici. Si deve pensare a un geyser "freddo", il cui vapore è in realtà composto da granelli minutissimi di ghiaccio...

  9. davide1334

    enzo ma quest'acqua sputata fuori che fine fa?ricade sul satellite creando una sorta di ciclo o si disperde nello spazio?

  10. caro davide,
    la maggior parte ricade al suolo, come una nevicata, ricoprendo la superficie di Encelado (che, infatti, mostra pochi crateri da impatto in certe zone). In parte, rimane sospesa come tenue atmosfera transiente, composta dal 90% di vapor d'acqua e da tracce di azoto, CO2, metano  e altri composti. Altra ancora va nello spazio e contribuisce (forse in modo preponderante) all'anello E di Saturno.  Eh sì, Encelado è proprio un satellite con i fiocchi! :-P

  11. Pier Francesco

    Grazie Enzo per le utilissime spiegazioni.
    Ma si pronuncia Encélado o Encelàdo? Dove va l'accento? Ho sentito entrambe le versioni e vorrei capire qual è quella corretta. :?:

  12. beppe

    @ Pier Francesco dovrebbe essere Encélado vista la derivazione dal greco Enkélados. L'accento è mantenuto oltre che in greco moderno anche per le lingue in cui è gradito, tra cui il portoghese e lo spagnolo in italiano l'accento non è obbligatorio ma la pronuncia corretta è sdrucciola. 
    (piccolo sfoggio di classe, scusatemi, mi ritiro contrito) 

  13. Pier Francesco

    Caro Beppe,
    Grazie per la risposta e apprezzo lo sfoggio di classe. :wink:
    Il dubbio mi è venuto, perché ho sentito parlare un astronomo americano che aveva detto Encelàdo e allora volevo capire chi avesse ragione. Una volta tanto, abbiamo ragione noi... :-P

  14. ha ragione Beppe, ovviamente... :-P

    Riguardo alla pronunzia americana dei nomi greci e latini... lasciamo perdere.. Nel lontano '75, durante una presentazione a Tuscon, mi c'è voluto un po' a capire che "aio" non era altro che il satellite IO di Giove!  :mrgreen:

  15. lucianodev

    Forse il texano aveva parenti in Sardegna! :mrgreen: 

  16. lucianodev

    Oops! Devo cambiare occhiali, lo so, lo so.
    Arizonaaaaaa! :oops:

  17. non preoccuparti Luciano... anche nel Texas dicono "aio" eppure non sono sardi... chissà come lo pronunciano i nostri cari amici isolani?  :roll:

  18. ice91

    Certo è davvero strano che il riscaldamento dovuto alle interazioni mareali si manifesti solo al polo sud. Perchè lì si ed altrove no ?  Un effetto di questo tipo non dovrebbe essere distribuito più uniformemente ?

  19. caro Ice,
    può dipendere da molti fattori: la crosta superficiale è più spessa da un lato; le masse interne non sono distribuite in modo omogeneo; vi sono effetti risonanti di ordine superiore; ecc., ecc. Insomma, non è facile a dirsi, tenendo anche conto che le risonanze con Dione e con altri satelliti sembrerebbero non sufficienti al riscaldamento. Forse quando è iniziato le condizioni  erano diverse e questi sono i segni di un qualcosa che si sta esaurendo? Insomma, non tutto è chiaro...

  20. Vito

    Encèlado. Come altre parole di origine greca. lingua in cui si "ritirava" l'accento verso l'inizio della parola. Guardate: encèfalo, Agamènnone, arteriosclèrosi, nècrosi, diàgnosi.
    Ma encefalo cade proprio a pennello.

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