20/03/18

Il Sole, questo sconosciuto… *

Questo articolo è stato inserito nella sezione dell'archivio dedicata al clima e al riscaldamento globale, nella quale troverete una selezione di articoli sull'argomento e le motivazioni della nostra impostazione critica a riguardo.

 

I raggi cosmici aumentano più del dovuto; il nuovo ciclo solare è iniziato nel segno di una grande apatia; El Nino è ormai un ricordo… Siamo in un momento forse veramente decisivo: le previsioni catastrofiche legate al Riscaldamento Globale e quelle (non meno pericolose) legate a un nuovo minimo di Maunder (se non peggiore) sono giunte a un bivio che non dovrebbe più lasciare incertezze. Penso che sia giusto fare una piccola storia del nostro Sole per avere quel minimo di conoscenze necessarie per valutare, con il giusto spirito critico, l’andamento climatico dei prossimi decenni.

E’ giunta l’ora di pensare al Sole come a una creatura fisica con i suoi pregi e i suoi difetti. Se non vogliamo divinizzarlo come fatto dagli antichi popoli, cerchiamo almeno di considerarlo da un punto di vista scientifico. Non è una nostra invenzione tecnologica che possiamo tenere sotto controllo, ma è proprio lui che mantiene il controllo su di noi. E speriamo che non abbia un carattere vendicativo…

Nella storia di tutti i giorni esistono casi che sollecitano la commozione e la letteratura ci insegna che vi sono sempre stati… Bambini che hanno ricevuto un aiuto continuo e assiduo da parte di perfetti sconosciuti, che poi si scopre che tali non erano. E cento e cento di queste storie. Padri pentiti, nonni generosi, ma bloccati da imposizioni nobiliari, madri socialmente perdute ma capaci di ricordarsi del loro frutto abbandonato, benefattori capaci di riconoscere  e di volere nutrire capacità eccezionali, nascoste da stracci esteriori… Bene, questo tipo di rapporti, così commoventi e pregni di alti valori morali e di imposizioni sociali (degne di un Dickens) mi hanno fatto pensare al Sole…

Sono ormai circa quattro miliardi e mezzo di anni che è il benefattore della Terra: la illumina, la scalda, la coccola, le permette di sostenere la vita, eppure i suoi rapporti con lei e con i suoi abitanti ha avuto fasi molto alterne, a volte perfino inspiegabili, come se anche fra le stelle esistessero dei blocchi sociali tali da mascherare o nascondere un amore considerato peccaminoso.

Non sappiamo come le prime forme di vita abbiano risposto a questo benefattore silenzioso, ma nemmeno sappiamo se ci sia mai stato un deterioramento dei loro rapporti o crisi tali da costringere a reciproci silenzi, carichi di rimorsi e pentimenti. In poche parole, non sappiamo assolutamente come sia trascorso, effettivamente, questo lungo e complicato periodo di convivenza. Sappiamo di una Terra simile a una palla di neve, ma anche di una Terra priva di ghiaccio, sappiamo di deserti aridi ma anche di foreste lussureggianti, di atmosfere da respirare a pieni polmoni (o quello che erano) ma anche di gas venefici, sappiamo di catastrofi immani, ma anche di periodi di idilliaca pace. Idee, ipotesi, teorie, poco di più. Certo è che la vita biologica è sempre riuscita a sopravvivere. Con quali sentimenti o emozioni è tutto un mistero e tale rimarrà.

Per potere dire qualcosa di più dobbiamo limitarci alla storia dell’uomo, ai suoi ricordi tramandati e scritti: una frazione di secondo, ma tant’è… Oltretutto, la presenza altruistica o tirannica del Sole sembra essere stata valutata al contrario di quanto la Scienza ci ha sempre insegnato.

Facciamo un passo di lato e pensiamo al Sole come a un’entità fisica, quella che abbiamo imparato a conoscere attraverso la Scienza. Il Sole è una nana gialla che sta vivendo il periodo più tranquillo della sua vita, sistemata stabilmente nella sequenza principale, dove continua a divorare idrogeno e a trasformarlo in elio. Lo sappiamo da poco, da quando finalmente il Sole è diventato qualcosa di reale e non di astratto. Tuttavia, sappiamo ben poco della sua precedente vita e per un pianeta come la Terra e per i suoi “abitanti” non basta una tranquillità media, ma conta molto anche qualsiasi piccola anomalia, trascurabile nel teatro del Cosmo, ma fondamentale per chi vive dei regali di questo benefattore.

Oggi possiamo “leggere” il passato del Sole attraverso l’osservazione di sue gemelle sparse nella galassia, colte in momenti diversi della loro vita… Sì, ma è sufficiente? Assolutamente no. Ogni stella, anche se ha la stessa temperatura, la stessa massa, la stessa luminosità, ha un comportamento diverso dalle sue sorelle. Non tutti i gemelli debbono contrarre le stesse malattie o anche solo gli stessi piccoli acciacchi o, ancora, percorrere sempre la stessa strada cosmica. Insomma, non basta studiare le sue sorelle più strette per sapere come è stata la vita della nostra sella. Dovremmo poter leggere la sua, soltanto la sua vita passata. Ma a chi chiedere? I fossili danno risposte molto ambigue e vaghe. E poi, anche se ci riuscissimo, sapremmo veramente prevedere il suo futuro, attimo per attimo? Assolutamente no, soprattutto perché è il Sole che ci fa sopravvivere e basta una sua ferita superficiale, o un momento di ira o di stanchezza, per rovesciare la nostra precaria esistenza umana.

Torniamo allora alla storia dell’uomo e all’assurdità legata alla conoscenza o –meglio- al valore che è stato dato al Sole. Quando la Scienza non era ancora nata,  quella sfera infuocata che dominava il cielo era il simbolo stesso della vita, presenza divina e indispensabile. Dapprima soltanto per l’alternarsi del giorno e della notte, poi, con l’aumento della capacità intellettuale dell’uomo, anche per l’alternarsi delle stagioni. Nasce l’agricoltura e la società e la civiltà cambiano drasticamente il loro corso. Il Sole continua a giocare un ruolo divino e fondamentale: un benefattore conosciuto, rispettato, venerato e temuto. Cosa fosse, però, era ancora un mistero. C’è voluto il cannocchiale di Galileo per capire che il grande benefattore era una creatura dell’Universo, con i suoi limiti e le sue piccole stranezze. E c’è voluto Giordano Bruno per capire che il Sole è una stella come tante… indispensabile, ma non unica e come tale sicuramente non perfetta.

Nasce la Scienza del Sole e lui, inspiegabilmente, diventa sempre più un estraneo. Si studiano le sue reazioni, le sue sfuriate, le sue macchie e le sue fasi di attività più o meno violente. D’altra parte, però, ci si dimentica di quanto sia fondamentale per la Terra e per la nostra vita. Già il solo pensare che l’uomo stesso possa modificare l’esistenza della Terra in maniera più decisiva di quella di una massa immensa che brucia idrogeno e che irradia nello spazio la sua luce e il suo calore, non può che apparire come un oscenità culturale. E come se il bambino salvato e coccolato dal benefattore, una volta conosciuto, lo ripudiasse  o lo trascurasse. Questa reazione nemmeno Dickens l’avrebbe pensata…

Mi spiego meglio… sappiamo molte cose in più e sappiamo anche prevedere qualche cosa in più… eppure la sua importanza sembra del tutto scemata. “Ora che so chi sei e perché lo fai, hai perso il tuo fascino misterioso!”.  Meglio pensare a noi e credere sempre più nella nostra arroganza rispetto a un pianeta che crediamo di poter controllare da soli, quasi fosse realmente cosa e casa nostra. Povero misero uomo… nemmeno la Scienza è riuscita a fargli capire i propri limiti. Anzi… ha ribaltato del tutto i ruoli di una partita persa in partenza.

Pensiamoci bene…

Il Sole è una nana gialla, immune -forse- dai fenomeni violenti delle sue sorelline più piccole e con una vita abbastanza lunga da permettere uno sviluppo di una civiltà tecnologica (un giorno forse capirò veramente cosa vuol dire la parola tecnologia, che a volte sembra servire solo a sminuire l‘essenza più profonda dei processi naturali). Tuttavia, anche la sequenza principale non è una regola matematica assoluta. Il Sole non è una macchina, è una creatura fantastica, ma affaticata da un lavoro immane. Difficile a spegnersi o a rompersi, come un qualsiasi cellulare, ma soggetta a variazioni trascurabili solo su scala cosmica, ma non certo per chi è costretto a vivere dei suoi benefici immediati.

No, il Sole non è più il dio degli antichi egizi, ma non è nemmeno una nostra conquista tecnologica che possiamo mantenere costantemente sotto attento controllo. Discutiamo del fatto che l’uomo possa o non possa regolare l’emissione di gas come l’anidride carbonica (ribaltando con ignoranza manifesta il suo valore essenziale per la vita), ma non vogliamo o non sappiamo valutare come il Sole possa influenzarci in modo ben più drastico, riducendo il tutto a un discorso solo accademico e astratto. Accademico a tal punto che è stato perfino escluso dai modelli per la previsione del clima. Assurdo, completamente assurdo!

L’energia proviene da lui, così come la protezione da un Cosmo teoricamente sempre benigno, ma a volte non troppo conscio della propria forza (ricordiamoci “Uomini e Topi “ di Steinbeck).

E allora, parliamone un poco. Esiste un ciclo solare che dura circa undici anni (e nemmeno sappiamo ancora bene perché) in cui l’attività della stella sale e scende. Sappiamo, però, anche che questo ciclo è tutto meno che costante. A volte il suo picco è fuori dalle regole così come il suo minimo. Anche se ancora solo empiriche (ma di chi è la colpa? del Sole? No, nostra, che ancora lo conosciamo poco…) sappiamo che queste variazioni influenzano pesantemente il clima terrestre. Basta ricordarsi del caldo medievale corrispondente a una fase molto attiva e al freddo del minimo di Maunder relativo a una fase di apatia particolarmente forte. Chi ci ricorda che nel secolo scorso l’attività è stata fra le più alte che si ricordino?

Attività solare uguale macchie solari? In prima approssimazione sì, ma pensiamo che le macchie sono solo l’effetto di un cuore che batte in modo non costante, di cui abbiamo ancora idee molto vaghe  e ipotetiche. E’ troppo poco tempo che contiamo con regolarità le macchie solari e che abbiamo una specie di elettrocardiogramma del Sole per potere capire se oltre al ciclo di undici anni ne esistano altri, magari anche più importati e decisivi. Ricordiamoci della non lontana era glaciale, quando l’Europa era invasa dai ghiacci (basta guardare dall’alto i grandi laghi alpini e le colline moreniche che circondano la parte finale) che si propendevano come dita verso la pianura padana. Cause ed effetti casuali o legati a periodicità ancora nascoste e non solo dovute allo spostamento ritmico dei parametri orbitali…

Sappiamo ancora troppo poco del Sole per permetterci di “snobbarlo”. E, come già detto, non basta certo cercare di capire il suo comportamento attraverso stelle simili di età diversa. Alla vita terrestre basta poco per vedere rompersi certi equilibri delicatissimi e ogni stella è un qualcosa di unico sotto questo aspetto (non potremmo certo far visitare nostra sorella per farci dare la giusta medicina!). Dobbiamo ancora studiarla a fondo, se non altro per capire cosa è successo nel suo passato e cosa succederà nel suo futuro. Il clima è qualcosa di troppo importante per accontentarci di crearne un modello, escludendo l’attore principale. Non sarà un dio egizio, ma nemmeno una presenza del tutto trascurabile. E’ il nostro benefattore, non più segreto, e merita il rispetto più grande, se non altro proprio per sopravvivere e per cercare di prevedere un futuro completamente misterioso.

E’ ormai praticamente assodato, anche se non ancora del tutto spiegato, che all’aumento o alla diminuzione delle macchie solari sia legata la temperatura terrestre. Ne segue che qualsiasi altra variazione non ancora scoperta e inquadrata, relativa all’attività solare su tempi scala più o meno lunghi, possa contribuire in modo più o meno importante sul clima. E’ ancora troppo lontano il momento in cui lo si farà su altre stelle per capire se è caratteristica comune o se è del tutto personale. No, non possiamo trascurare il Sole e tanto meno assumere come unico ciclo di basso e/o medio periodo quello di undici anni.

Oltretutto, la spiegazione che sembra più consistente è il legame che esiste tra attività solare e quantità di raggi cosmici che raggiungono la Terra. E’ di questi giorni la critica scoperta che l’aumento rilevato è nettamente superiore a quello atteso. Più il cielo è coperto e più la temperatura generale tende a scendere, alla faccia della banale spiegazione di comodo che vede l’effetto serra come un giochino banale e di facile comprensione.

No, su tempi scala giornalieri il cielo coperto può aiutare a mantenere più alta la temperatura, ma non certo se passiamo a tempi scala più lunghi. Basta pensare alle grandi esplosioni vulcaniche e alla copertura del cielo collegata alle loro emissioni gassose. Ricordate l’estate senza raccolto del 1816 provocata dall'eruzione del vulcano Tambora in Indonesia?

D’altra parte, grande attività solare vuole anche dire maggiore “soffio” solare, capace di disperdere e allontanare i raggi cosmici sia attraverso una diretta azione dinamica sia attraverso il campo magnetico. Ricordiamoci che i grandi minimi solari, come quello di Maunder, non sono i soli effetti legati a un momento di stanca della nostra stella. Una pioggia di raggi cosmici di entità variabile, magari del tutto casuale, potrebbe benissimo dar luogo a reazioni a catena del tutto insospettate e di durata del tutto incognita. E i raggi cosmici non sono opera del Sole… lui può solo fronteggiarli.

La posizione del Sole non è fissa, così come le sorgenti da cui partono le radiazioni più energetiche. Il Sole attraversa nubi molecolari più o meno spesse lungo la sua traiettoria attorno al centro galattico e, di conseguenza, si trova esposto a piogge cosmiche continuamente diverse. Ricordiamo che il Sole si muove anche sensibilmente sopra e sotto il piano galattico, altra ragione fondamentale per capire quanto possa essere maggiore o minore lo scudo polveroso che lo protegge (e noi con lui). Anche il numero di sorgenti è in continua variazione, le stelle nascono e muoiono o, quantomeno, si trasformano inseminando lo Spazio non solo di molecole carboniche, ma anche di particelle non proprio favorevoli alla vita. Un gioco di tira e molla, comune nell'Universo. Troppa calma o troppa confusione non favoriscono l'evoluzione. L'ideale è stare al bordo del caos, in continua tensione creativa (Jurassic Park, il libro, ne dà una rappresentazione molto efficace). Non troppo caldo, non troppo freddo...

Inoltre, anche assumendo che le conseguenze siano sempre sotto il livello della pericolosità diretta di tipo fisico (sappiamo bene quanto siano sempre più importanti i rischi per gli astronauti e come il periodo delle grandi esplorazioni lunari non potrebbero più svolgersi oggi o domani, proprio a causa dell’aumento dei raggi cosmici), la società umana non vive di sola aria, ma di cibo che fin da tempi remoti è stato legato alle stagioni e a una variazione puramente astronomica del Sole. Una variabilità non più annua, ma su scala nettamente più lunga può facilmente portare a gravi problemi di coltivazione e a carestie terribili. Il mondo, però, non ha solo quel tipo di fame, ma anche quella tecnologica, da cui dipende la stessa sopravvivenza dell’homo forse troppo sapiens. I raggi cosmici sono nemici giurati di gran parte delle nostre diavolerie elettroniche da cui dipendiamo sempre più strettamente non solo per rimanere connessi ai “social”, ma anche per la produzione di energia, la vera grande incognita del futuro.

Condanniamo pure le risorse del sottosuolo, ma ricordiamoci che la radiazione solare potrebbe variare molto di più di quanto previsto dai modelli così tanto politici e così poco scientifici. Carenza di energia vuol dire fame e disperazione, ormai lo sappiamo troppo bene. Se nel '700 il minimo di Maunder ha avuto ripercussioni non catastrofiche (ma andrebbe analizzato in dettaglio), un nuovo minimo di uguale portata potrebbe essere una vera catastrofe per tutta una società che basa sulla tecnologia la gran parte delle sue risorse pratiche e mentali.

Cari amici, parliamoci chiaro, se la temperatura dovesse veramente diminuire come durante la piccola era glaciale avremmo sete di petrolio o di qualsiasi altra cosa capace di regalarci una mostruosa quantità di energia necessaria a scaldarci come la modernità ci ha insegnato. Oggi non basta più ammassarsi uno sopra l’altro all’interno delle caverne, come facevano i nostri antenati, durante l’era glaciale. L’economia globale sarebbe in grave pericolo e quella finanziaria servirebbe a ben poco. Quasi ironicamente, il freddo che colpirà l’Europa verrà proprio dalla Russia, da cui dipenderemo sempre di più energeticamente.

Troppo semplice e facile credere nell’unico effetto (chiaramente non quantificabile) dovuto all’aumento della CO2. Una scorciatoia molto utile per creare paura e per distrarre i popoli. Ce la possiamo anche permettere fino a che la temperatura terrestre resterà entro limiti di variabilità modesti, ma se le variazioni diventassero veramente serie e pesanti? E badate bene che la tragedia per una società tecnologica sarebbe altrettanto valida per un periodo di bassa o grande attività solare. Anche il caldo (ma quello vero) potrebbe diventare un grande pericolo.

Il fatto è che siamo ormai sull’orlo di un nuovo minimo che si preannuncia di grande entità e gli effetti che già si leggono nell’aumento dei raggi cosmici lo stanno dimostrando, malgrado si sia cercato di nasconderlo. Il vero pericolo imminente per la civiltà umana è, questa volta, il freddo, un freddo che l’uomo ha vissuto, forse, solo durante la sua preistoria. Un freddo, unito, però, a un grave rischio di tracollo della tecnologia.

Facciamo pure i Congressi di Parigi, ma per la ragione opposta e facciamo parlare gli scienziati veri, liberi di agire senza pressioni finanziarie e politiche. In qualche modo, potremmo creare modelli climatologici più veritieri, capaci di farci intervenire per abbassare i rischi e cercare di affrontare al meglio quelli troppo superiori alle nostre capacità. Potrebbe volerci uno straordinario spirito di adattamento.

La vita continuerebbe (è sopravvissuta quella che è dovuta rimanere per millenni sotto al ghiaccio) senza problemi, ma dovrebbe sacrificar molte specie (eh sì, qui non sarebbe più un problema di “razza”…). Tra cui, non così strano (o grave) quella umana. Il nostro benefattore silenzioso potrebbe voler rimescolare le carte, come ha fatto sicuramente altre volte nel passato

Sì, dopo tante cassandre televisive costruite sopra la menzogne e l’ignoranza, sono proprio io a fare la cassandra nel verso opposto. Tuttavia, se la tecnologia fosse utilizzata in modo corretto e concordato su basi solide e altruistiche, la nostra specie potrebbe anche farcela, pur subendo terribili contraccolpi. Sono proprio io a dirlo: “Bisogna intervenire e studiare modelli più efficaci per tentare una qualche prevenzione. Tra cinquant’anni potrebbe essere troppo tardi…”.

A titolo di esempio voglio mostrarvi i risultati di una recente ricerca russa (QUI) che ha applicato l’analisi spettrale ai dati dell’attività solare a partire dal 1880, evidenziando periodicità diverse con ampiezza significativa (quattro in tutto, superiori ai 22 anni). Applicando queste periodicità nel futuro si trova un andamento come quello mostrato nella figura che segue (un grado di discesa entro il 2050).

La linea continua segue il modello basato sui periodi trovati nell'intervallo di tempo analizzato.
La linea continua segue il modello basato sui periodi trovati nell'intervallo di tempo analizzato.

Una ricerca, questa, probabilmente basata su troppi pochi dati per essere considerata del tutto attendibile. Sicuramente, però, un campanello d’allarme.  Gli stessi autori lo dicono chiaramente. Diversi meccanismi che cercano di spiegare le variazioni climatiche sono stati proposti negli ultimi anni, ma nessuno di essi è stato confermato. Il Congresso delle Nazioni Unite di Parigi del 2015 ha deciso che i gas serra sono i soli responsabili del riscaldamento globale del pianeta. Tuttavia, molte analisi, che tengano il Sole nel dovuto conto, credono fermamente che il problema resti del tutto aperto e che i prossimi 10-15 anni saranno decisivi per avvicinarsi alla verità e per cambiare drasticamente le ricerche future.

In realtà, è proprio un momento “favorevole” (si fa per dire). Da un lato la finanza e la politica cercano di mantenere immutato il modello catastrofico del GW, dall’altra il Sole e i vari meccanismi, che sicuramente sta per mettere in azione, fanno pensare a un risultato opposto. Non sarà difficile capire chi avrà avuto ragione, sperando sempre che alla vera Scienza sia permesso di lavorare con la giusta serietà e i giusti fondi.

Quanti farfallini salteranno nel nuovo carro o cercheranno di farlo?

Caro Sole, pensaci tu e cerca di non essere troppo pigro e troppo a lungo.

19 commenti

  1. Franco Mantovani

    "Articolone" che chiarisce bene le idee! Non immaginavo che la tecnologia elettronica (e con lei tutto quello che controlla) sta rischiando addirittura la catastrofe se si va incontro ad un periodo del genere.

    Grazie Enzo, tienici informati su questo argomento.

  2. grazie a te Franco... cerco di recuperare sempre le notizie "scientifiche", evitando il gossip mediatico. A volte non è facile... :-?

  3. Franco Mantovani

    Infatti....! Proprio per questo, tu e il gruppo del blog siete per me un riferimento speciale !  :-D

  4. Grazie di cuore Franco. Puoi essere sicuro che io cerco solo fonti attendibili e con un minimo di serietà scientifica. Sai, quello che vorrei non è la vittoria di una fazione contro un'altra, ma un vero  aperto scambio di opinioni di tipo scientifico. Solo così si può sperare di arrivare a qualcosa di sensato, concreto e utile per il futuro.

    La disuguaglianza di Bell insegna... tutti possono sbagliare, ma l'importante è fare di tutto perché venga fuori la verità  e non il tornaconto di chi è più potente. La Terra è paziente, ma prima o poi....

  5. PapalScherzone

    A proposito delle conseguenze di tempeste solari, caro Franco, ti segnalo questo articolo

    http://www.infinitoteatrodelcosmo.it/2016/09/19/un-monito-per-le-stupide-guerre/

    in cui si parla di un caso realmente accaduto durante la seconda guerra mondiale.

     

     

  6. Franco Mantovani

    Grazie, non ne ero a conoscenza. Molto interessante, compresi i commenti che seguono.

  7. Mario Fiori

    Carissimo Enzo, sono perennemente in ritardo, ma i chiedo , chi, come e quando potrebbe svegliare i popoli dal torpore e rimbambimento creati senza tregua dagli eccessi di TV, media sballati e manipolati, farfallini, distrazioni eccessive e sprecone di calcio, moto ed auto gp e dintorni, "dio" denaro? Ascoltami , carissimo Enzo, non lo dico assolutamente da catastrofista e complottista (lungi da me)  ma da realista.

  8. Caro Mario,

    temo che  -forse- ci riuscirà solo la realtà dei fatti. Ci vorrà, però, del tempo, affinché i soliti maneggioni realizzino che anche la versione REALE possa generare soldi e potere... E' già successo negli anni '70, quando il terrore del freddo globale cominciò a essere smentito dai fatti. Tuttavia, si aspettò che il caldo potesse dare analoghi profitti, se non superiori. E, guarda caso, molti dei fautori del grande freddo diventarono fautori del grande caldo...

    Pensa se arrivasse davvero un asteroide a rischio d'impatto... si prenderebbe tempo e poi, nel caso fosse conveniente, si deciderebbe per l'intervento. Tuttavia, partirebbero gli appalti per le varie manovre da eseguire e la criminalità organizzata ci andrebbe a nozze. Conclusione? La faccenda non funzionerebbe come le autostrade che crollano prima di essere inaugurate.

    ààààààààààààààààààààà

    ____njhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh

    e

  9. scusate la riga di lettere senza senso, ma uno dei miei gatti ha pensato bene di passeggiare sulla tastiera del PC (voleva dire la sua?) e non riesco più a correggere. Traduzione: Miao mau miauuuu mao mu! (faremo la fine dei dinosauri)

  10. TIGOTTA

    Non credetegli, cari amici, non credetegli... io non c'ero e, se c'ero, dormivo (quando combina qualche guaio cerca sempre di dare la colpa a noi micini  :roll:  )

    Miaooooooooooo   :mrgreen: 

  11. Stamattina passeggiava ancora solo sulla tastiera e oggi pomeriggio è già riuscita a crearsi un account. E poi dicono i gatti... Uffa! Ho paura che stasera dovrò spiegargli la meccanica quantistica... (escludendo la storia del gatto di Schroedinger, non sarebbe molto fine...). :roll:

  12. BIRILLO

    Se vuoi raccontare la storia di QUESTO gatto di Schroedinger... http://www.infinitoteatrodelcosmo.it/2016/12/08/i-racconti-di-mauritius-uomini-e-gatti/

    ...sono tutto orecchie!!!!!!!

    Smaramao :-P 

     

     

  13. Mamma mia, mamma mia! Adesso anche i più piccoli sanno lavorare al PC. Ah... questa tecnologia!!!!! attento Birillo che ti lego la coda.... :twisted:  :lol:

  14. Mario Fiori

    Carissimo Enzo anche io da circa 8 mesi ho una micina di nome Jenny, tartarugata e magrolina anche se mangia parecchio ed è birba parecchio.

    Viene a vedere quando sono al computer, ha già passeggiato vicino alla tastiera ed ha già buttato una volta il mouse a terra. Mettersi davanti al monitor è la sua passione e , mamma mia, non vorrei che si mettesse a commentare anche lei ed a collegarsi con le tue micie e mici a quel punto ci prenderebbero la mano , anzi la zampa, e il Circolo diventa un MiaoBlog e chi li ferma più... :lol:  :twisted:  :-D  :-D

  15. BIANCHINA

    Ma come... questo non è un MiaoBlog?!?! 8-O 

    O povera me, dove sono finita :roll: 

     

  16. caro Mario,

    probabilmente lo farebbero meglio di noi... vero Bianchina????

  17. Mario Fiori

    Ragazzi ma qui stiamo parlando di cose serie, il Sole, i raggi cosmici e questi ci distraggono , non è possibile.

    Caro Enzo fatti sent...arghh , aiut..Eccomi sono Jenny , Miaooo, ho preso la situazione in ma...zampa io e ora parlo con i miei a..mici e vai :wink:  :wink:  :wink: ...Enzo ci...zitto te ...ci risent...zitto ho detto...iamo presto... :mrgreen:  :mrgreen:

  18. caro amico e amicio,

    in altri luoghi li chiamano OT... ma noi siamo tutto un OT :mrgreen:

  19. MIMì

    Non so cosa siano, ma... IP IP HURRA' per gli OT !!!!!

    Miaoissimo

    :-P

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:wink: :twisted: :roll: :oops: :mrgreen: :lol: :idea: :evil: :cry: :arrow: :?: :-| :-x :-o :-P :-D :-? :) :( :!: 8-O 8)

 

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