08/05/19

Chieng Shiung Wu (Madame Wu)

Questo articolo è stato inserito nella pagina d'archivio "Quattro passi nella storia della Scienza"

Più fortunata di altre sue "colleghe Stem", la cinese madame Wu (al secolo Chien Shiung Wu) non ha dovuto lottare per frequentare la facoltà di fisica (cosa non scontata negli anni '30 per le donne nella "civile" Europa), né ha dovuto subire l'umiliazione di lavorare gratis per seguire il suo percorso professionale. "Casualmente", però, il premio Nobel del 1957, che si sarebbe ampiamente meritata, è stato assegnato solo ai suoi colleghi maschi. Ecco la sua storia...

Chien Shiung Wu

La rivoluzione democratico-repubblicana cinese ebbe inizio con la rivolta di Wuchang (1911), durante la quale la maggioranza delle province meridionali della Cina aderirono alla nuova entità statale. Le forze che avevano lottato per la democrazia diedero vita nel 1912 al Kuomintang (Partito nazionalista), guidato da Sun Yat-sen (1866-1925). La proclamazione della repubblica avvenne il 1° gennaio 1912.
Non fu una rivoluzione cruenta, anche perché, pochi mesi dopo, Sun Yat-Sen, per evitare ulteriori conflitti, rinunciò alla presidenza a favore di Yuan Shikai, generale dell'esercito del nord.

Esattamente in quei mesi, Chien Shiung Wu nacque nella piccola città di Liuhe vicino a Shanghai il 31 Maggio 1912, beneficiando così degli importanti diritti sanciti per le donne cinesi dalla rivoluzione repubblicana, tra cui quello di poter accedere all'istruzione.
Suo padre, un ingegnere, credeva fermamente nell'uguaglianza tra uomo e donna e istituí la prima scuola femminile della regione nella quale Chien Shiung iniziò i suoi studi incoraggiata dai genitori.

A 10 anni dovette lasciare la famiglia per continuare gli studi a Shangai e a soli 17 anni, nel 1929, mentre le sue coetanee europee venivano pesantemente discriminate dal sistema educativo, Chien Shiun fu ammessa all’Università Nazionale Centrale (che in seguito divenne Università di Najing) dove si laureò nel 1934 in fisica con il massimo dei voti.

Ricorderete che, proprio l'anno prima Emmy Noether aveva dovuto rifugiarsi negli Stati Uniti essendo stata espulsa per motivi razziali dalla università di Gottingen ove, dopo un penosissimo e oscuro (in quanto non pagato) tirocinio, aveva finalmente ottenuto un ruolo di docente.

La giovanissima Wu, decisamente più fortunata, parte per gli Stati Uniti nel 1936 con la prospettiva di una borsa di studio nella Università del Michigan, ma il destino le fa prendere una strada diversa, facendola approdare a Berkely dove troverà una borsa di studio per il dottorato, offertale da Lawrence, costruttore del primo ciclotrone. Oltre alla borsa di studio, a Berkley troverà anche l'amore di un collega, Luke Yan, che diventerà suo marito nel 1942.

Nei quattro anni seguiti al suo arrivo, sotto la guida di Lawrence ed Emilio Segre, collaborando con scienziati del calibro di Oppenheimer, studia la catena di fissione dell'uranio e consegue il dottorato in fisica nucleare nel 1940.

Ma ai successi professionali si affiancano ansie legate agli eventi politici nel suo paese. Tra il 1937 e il 1938, infatti, la Cina era stata invasa dal Giappone ed erano stati perpetrati orribili crimini sulla popolazione civile. Per ben otto lunghi anni Chien Sung non potè avere notizie della sua famiglia.

Sono gli anni in cui Fermi studia le reazioni di produzione di Plutonio, incontrando notevoli problemi nel mantenere attiva la reazione che tendeva a spegnersi dopo poche ore di funzionamento. Seguendo il consiglio di Segre, Fermi si consultò con Madame Wu che individuò la causa nel comportamento di uno dei prodotti della catena di fissione, lo Xenon-135 che presentava la caratteristica di catturare i neutroni prodotti, riducendo la probabilità di innesco di ulteriori fissioni.

Nel 1942, seguendo il marito che aveva ottenuto un incarico nella università di Princeton, Chien Shiung dovette far fronte per la prima volta nella sua vita ai pregiudizi che a quell'epoca non permettevano a una donna di insegnare nella maggior parte delle università americane. Ancora una volta , il sostegno del professor Lawrence fu determinante e le permise di superare questo ostacolo, divenendo la prima donna-docente di Princeton.

Solo qualche mese dopo le venne offerto di partecipare al progetto Manhattan, presso la Columbia University, dove si occupò del processo di arrricchimento dell'Uranio, ossia della separazione dall'isotopo di U-238, abbondante in natura, del più raro U-235 estrememente più fissile.

Con la fine della guerra riuscì finalmente ad avere la notizia che la sua famiglia in Cina era sana e salva. Alla Columbia University le offrirono un posto da ricercatore senior e nel 1947 nacque suo figlio, Vincent.

Negli anni che seguirono si dedicò allo studio del decadimento beta, confermando sperimentalmente la teoria di Fermi su decadimenti beta e sulle interazioni deboli, con una serie di esperimenti di estremo rigore e sistematicità.

Ancora una volta, nel 1949, gli eventi politici in Cina si frapposero sul suo cammino. La concomitanza con l'ottenimento della cittadinanza americana e l'instaurazione del regime comunista cinese, le impedirono di tornare nel suo paese di origine fino agli anni settanta.

L'anno cruciale della sua carriera fu il 1956, quando i fisici Tsung Dao Lee e Chen Ning Yang, per spiegare alcune osservazioni sperimentali su nuove particelle che erano state scoperte, ipotizzarono che la parità potesse non essere conservata nelle interazioni deboli.

Chien Shiung Wu

Chien Shiung Wu, Y.K. Lee, and L.W. Mo alla Columbia University.
Crediti immagine: Smithsonian Institution, Wikimedia Commons

Per capire la portata di questa ipotesi occorre sapere che la conservazione della parità sottintende che le leggi che governano un sistema restino valide anche per la sua immagine speculare, ossia che in natura non esistano “direzioni privilegiate”. Chien Shiung si mise a lavorare sulla verifica sperimentale di questa ipotesi, utilizzando un isotopo del Cobalto estremamente radioattivo, precisamente il Cobalto-60 che viene prodotto artificialmente dal Cobalto 59 e rapidamente decade nel Nichel 60, stabile. E' questa fase di decadimento che è cruciale per poter osservare il fenomeno della rottura della simmetria speculare.

Le tecnologie necessarie per condurre l'esperimento costituivano una notevole sfida in quei lontani anni, in particolare la necessità di operare a temperature prossime allo zero assoluto. Tuttavia in solo sei mesi, con la collaborazione del gruppo del National Bureau of Standars di Washington, che disponeva delle adeguate attrezzature, fu possibile quasi alla fine dell'anno, un paio di giorni dopo il Natale 1956, ottenere i primi risultati. Per giorni vennero ripetute scrupolosamente le misure, fino ad avere la certezza, il 9 gennaio 1957 che la parità non era conservata nelle interazioni deboli. L'annuncio costituiva la conferma di una scoperta sensazionale, che rivoluzionava il mondo della fisica facendo crollare ancora una volta le “certezze” e aprendo nuovi scenari.

In quello stesso anno Lee e Yang ricevettero il premio Nobel per la loro scoperta. Non è fuori luogo chiedersi se anche chi aveva condotto l'esperimento cruciale, non fosse meritevole di essere premiato con il medesimo riconoscimento.

Negli anni che seguirono Madame Wu proseguì la sua carriera scientifica con lo studio degli atomi esotici e nell'ultimo periodo si interessò alla biofisica, con lo studio delle anomalie nell'emoglobina. Ritiratasi dalla vita accademica, si dedicò a divulgare in tutto il mondo con la sua consueta determinazione, il suo messaggio di incoraggiamento a tutte le donne dotate di talento scientifico, affinché seguissero il suo esempio per distruggere la “disparità” di trattamento ancora esistente in molti paesi (praticamente la stessa missione che, da anni, sta portanto avanti con grande caparbietà Jocelyn Bell Burnell, che con la Wu condivide anche il Nobel mancato, per non dire rubato...).

Con la sua testimonianza questa “Madame Curie Cinese” continua, anche dopo la sua morte, avvenuta nel 1997, ad essere di ispirazione per giovani donne di tutto il mondo. Non per caso le sue ceneri, come era suo desiderio, sono conservate nel cortile della scuola che, negli anni della sua infanzia, suo padre aveva fondato per permettere a lei e alle altre bambine della regione di studiare.

 

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