07/09/16

C’è aurora e aurora: Juno è in azione! **

Questo articolo è inserito nella sezione d'archivio dedicata alla missione Juno

Juno ha iniziato a sorvolare Giove e i suoi poli. Oltre a capire il vero meccanismo che causa le aurore di Giove, darà informazioni fondamentali sull’atmosfera e l’interno del pianeta gigante.

Sappiamo bene come si originano le aurore polari sulla Terra (lo sanno anche Astericcio & co. che ne hanno vista una QUI). Particelle ionizzate (soprattutto elettroni e protoni) trasportate dal vento solare vengono trascinate dalle linee di campo magnetico vicine ai poli e interagiscono con gli atomi dell’atmosfera eccitandoli. Quando avviene il rilascio dell’energia si manifestano bagliori di vari colori, relativi agli atomi coinvolti. Gli attori principali sono quindi: il vento solare e i suoi “abitanti”, il campo magnetico terrestre e l’atmosfera. Senza vento solare, però, niente aurore. Non per niente le aurore più belle si manifestano durante intense fasi di attività solare. Se ne conclude che le aurore non sono un fenomeno costante, ma molto variabile a seconda del plasma inviatoci dal Sole.

Su Giove le cose potrebbero essere molto diverse (anche se i nostri media scientifici sembrano non saperlo). Il contributo del vento solare sarebbe minimo e potrebbe solo “accendere” di più o di meno le bellissime ed estese formazioni polari, che sono praticamente costanti. Le particelle che danno origine alle aurore provengono soprattutto dal satellite Io e dai suoi vulcani che vengono accelerate dalla rapida rotazione di Giove. Tuttavia, il vento solare deve rivestire una qualche importanza, dato che se osservate negli X le aurore sembrano legate alle tempeste solari.

Juno dovrà rispondere alle domande relative a un meccanismo ancora in parte misterioso. Un meccanismo che agirebbe anche su Saturno che utilizzerebbe le particelle espulse dai geyser di Encelado. L’azione mutua tra i giganti come Giove e Saturno e i loro piccoli satelliti è di straordinaria importanza, come si vede anche nella formazione di alcuni anelli e, in particolare, quelli transienti del re dei pianeti.

Godiamoci, per adesso. le prime immagini inviati nell’infrarosso dalla sonda Juno mentre sorvola il polo sud e riprende l’aurora relativa.  Aspettiamoci molte altre immagini e tante informazioni sull’atmosfera, le interazioni con i satelliti e la struttura interna dl gigante gassoso. A volte, fortunatamente, le missioni spaziali sono veramente fondamentali… (Cassini ne è un altro mirabile esempio, Rosetta purtroppo no)

southernlights_strip

 

QUI  l'immagine più ravvicinata (a soli 9000 Km di altezza) della grande macchia rossa che sia stata finora ripresa.

1 commento

  1. Supermagoalex

    Ho visto un bel documentario sugli strumenti a bordo di Juno (ovvero Giunone, la dea che dal monte Olimpo riuscì a guardare tra le nubi per capire la vera natura di suo marito, Giove), ovviamente sulla tv a pagamento, visto che sulla tv di stato se ne guardano bene di produrre programmi di qualità (probabilmente non ne sono neanche in grado essendo per la maggior parte una banda di raccomandati)  :evil:

    Due di questi sono stati costruiti in Italia, uno in una struttura che fu seriamente danneggiata dal terremoto dell'Aquila. In breve tempo è stata sistemata (con supporti antisismici) e lo strumento fu consegnato addirittura in anticipo!

    Tutto questo per dire che, nonostante i finanziamenti per la ricerca scientifica tendano allo zero, riusciamo comunque ad avere delle eccellenze riconosciute ed apprezzate in tutto il mondo e dei ricercatori ed ingegneri veramente fenomenali. Bravi!!!

     

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