16/01/21

Dante-Riemann-Einstein: Dio e il Big Bang. (0) - Presentazione

Ci uniamo alle celebrazioni del settecentenario della morte di Dante Alighieri, riproponendo un progetto di cui andiamo molto fieri, nel quale letteratura, storia e scienza si intrecciano lungo un intervallo di tempo che va dal medioevo più cupo alla cosmologia più moderna: un entusiasmante viaggio al termine del quale dimostreremo, tramite l'analisi dei suoi stessi versi, la capacità del Sommo Poeta di immaginare una struttura teologica e scientifica ben al di là dei suoi tempi, anticipando di fatto la visione matematica di Riemann e quella fisica di Einstein.

QUI la serie completa pubblicata nel 2018

Cari amici, vicini e lontani, insieme a mia figlia Barbara, grande conoscitrice della storia degli occitani (la sua tesi era dedicata proprio alle favole occitane) abbiamo pensato di mettere insieme un articolo piuttosto complesso e variegato che tratti della nascita dell’eresia (e qui gli Occitani-Catari rivestono un ruolo decisivo) e delle conseguenze della lotta contro di lei, capace sia di mettere sul rogo una delle più grandi menti della storia umana (Giordano Bruno) -e farlo rischiare a Galileo Galilei- sia di bloccare per secoli lo sviluppo del pensiero umano. Devo ammettere che è stata lei a stimolarmi verso un argomento che avevo sempre un po' tralasciato, mettendo in evidenza un aspetto molto peculiare dell'evoluzione dell'eresia attraverso i tempi, che ha coinvolto la più grande opera letteraria italiana (e probabilmente mondiale). Da quel momento mi sono scatenato (ormai mi conoscete bene...) e siamo partiti alla grande.

Prima di giungere alla rinascita della mente e al suo ritorno verso la libertà di pensiero è stato, perciò, doveroso soffermarsi su uno delle luci più splendenti del genio italiano: DANTE ALIGHIERI. Siamo in pieno medioevo e tutto si poteva pensare meno che a un visione del Cosmo di una modernità eccezionale, talmente “oltre” al suo tempo che nessuno poteva capire quanto la sua concezione dell’Universo fosse, in fondo, decisamente eretica.

Solo intorno al 1927 un grande matematico e filosofo della Scienza (Andreas Speiser), collega di Hilbert e Minkowski, iniziò a gettare le basi per una descrizione approfondita del Cosmo pensato da Dante, che pur non introducendo il concetto proibito di infinito riesce a darne una rappresentazione in cui Dio assume una posizione ben definita, mai chiaramente espressa nella visione tolemaica e aristotelica. In poche parole, apre, per la prima volta, la strada al concetto di finito e illimitato, che tanto si accosta alla moderna visione cosmologica. E lo fa realmente e non grazie alla solita visione contorta di certi studiosi che vogliono vedere concetti e previsioni realistici anche dove non ci sono (stile Nostradamus e le sue profezie), ma proprio attraverso le parole di Beatrice, di una chiarezza veramente illuminante.

La costruzione dantesca sfida e va oltre alla visione tridimensionale del Cosmo governata dalle regole euclidee, e introduce, anche senza volerlo consciamente e matematicamente, il concetto di sfera a tre dimensioni che sarà poi trattata nella metà del secolo diciannovesimo da RIEMANN con le sue varietà e ripresa genialmente da EINSTEIN per la sua concezione cosmologica basata sulle quattro dimensioni e sulla relatività generale.

Non un Dante scienziato quasi fantascientifico, ma un Dante conoscitore profondo della Scienza del suo tempo e visionario profondamente logico, capace di giungere all’unica soluzione possibile per dare alla sua costruzione globale il senso perfetto di Dio e della sua concretezza sospesa tra il visibile e l’invisibile, contrapposta alla limitatezza del mondo terreno. La superficie a tre dimensioni (la 3-sfera) nasce quasi automaticamente, basata essenzialmente sulle capacità di pensiero, di logica, di fede, di poesia e armonia. Quando si capisce l’essenza di un qualcosa, le leggi della Natura diventano semplici e non possono che portare verso la verità per tanto che possa sembrare prematura. Un Dante non mago e nemmeno veramente eretico (anche se in tempi successivi avrebbe probabilmente rischiato il rogo), ma uomo del suo tempo con una mente libera, aperta e profonda, come i grandi geni dell’arte, della musica e della letteratura.

Fermiamoci qui, rimandando alle varie puntate del nostro strano viaggio tra medioevo più oscuro, eresia, illuminazioni geniali, spazi a quattro dimensioni, geometrie non euclidee, cosmologia moderna. Non diremo niente di nuovo (ci mancherebbe), ma cercheremo di descrivere un quadro unitario sempre a cavallo tra storia, arte e scienza, improntato alla semplicità in modo che tutti siano in grado di seguire le parti più matematiche che nasconderemo arditamente dietro a esempi e analogie quasi banali, rischiando solo parzialmente di essere troppo “rozzi” a favore di una più vasta  comprensione (accorgimento spesso usato nel nostro Circolo che vuole essere divulgativo e non dimostrativo…).

Il titolo del progetto può sembrare pretenzioso e/o troppo “schierato”. Niente di tutto questo. Solo una constatazione e un parallelo che lascia aperto ogni tipo di pensiero religioso oppure no.

Per la parte più squisitamente scientifica vorremmo consigliarvi di anticipare un po’ i tempi e leggere o rileggere almeno le prime pagine dei due articoli dedicati alla relatività ristretta (QUI, Fig.re 1 e 2), oppure il celebre libro Flatlandia di Abbot, e alla geometria sferica (QUI, Fig.re 1-7).

Per la parte legata alla visione dantesca è vivamente consigliata la lettura attenta e meditata del XXVIII canto del Paradiso e, in particolare, le spiegazioni di Beatrice.

Un progetto piuttosto ambizioso che vuole legare tra loro diverse capacità del pensiero umano (quello VERO) e che uscirà con i giusti intervalli temporali, sperando che possa interessare diverse categorie di lettori, come sempre cerchiamo di fare nel nostro Circolo.

Barbara e Vincenzo Zappalà, ovvero... gli eretici!

1 commento

  1. Mario Fiori

    Un progetto fantastico caro Enzo "L'Eretico" e cari "Eretici" :wink: . Un'idea veramente coinvolgente.

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