17/02/21

La fine dei dinosauri? Questa o quello per me pari sono... *

Diciamo subito che, al fine di associare la fine dei dinosauri a un evento alieno, poco importa, in realtà, se il colpevole sia stato un asteroide o una cometa. Tuttavia, cercare di identificare meglio il responsabile è ricerca sicuramente interessante.

Sappiamo benissimo che il danno causato dipende ben poco dalla composizione del proiettile e dalla sua densità: la vera dominatrice dell'energia rilasciata è la velocità che compare al quadrato. Così se da un lato un asteroide di un certo diametro ha probabilmente più massa di una cometa, una cometa (soprattutto se ad alta eccentricità) ha dalla sua una velocità più grande.

Le analisi fatte sui "resti" dei più grandi crateri di impatto terrestri, tra cui lo Chicxulub, nello Yucatan, e il Vredefort*, in Sud Africa, mostrano, per entrambi, chiari segni di una composizione dell'impattore simile alle condriti carbonacee (ma non sono certo i soli ad avere questa caratteristica).

Il cratere di Vedrefort è, con i suoi 300 km circa, il più grande cratere da impatto della Terra

Si può, allora, fare un semplice ragionamento: qual è la percentuale di asteroidi riconducibili alle condriti carbonacee e qual è quella delle comete a lungo periodo, provenienti dalla Nube di Oort? Beh... solo il 10% degli asteroidi rientra in questa categoria, mentre è molto probabile che tutte le comete della Nube lo siano. Inoltre, si è calcolato che circa il 20% delle comete della Nube siano destinate, a causa delle perturbazioni di Giove, a essere trasformate in oggetti che sfiorano letteralmente il Sole (Sun-grazer).

Sappiamo bene che fine fanno molte di queste comete, letteralmente vaporizzate da un passaggio molto ravvicinato. Ma, se l'oggetto fosse  piuttosto grande, la distruzione non sarebbe totale, ma solo molto parziale. Tuttavia, passare indenni, o quasi, così vicino al Sole è impossibile ed entrano in gioco le forze di marea. La cometa è particolarmente grande, passa vicino al Sole, e quindi subisce una rilevante  marea che riesce facilmente a distruggerla e a ridurla in pezzi (come è capitato alla "povera" cometa Ison), anche ancora piuttosto grossi. Sarebbero proprio questi pezzi che creati in gran numero avrebbero ottime possibilità di impattare i pianeti interni e quindi anche la Terra.

Ipotesi più che valida, che potrebbe essere testata ancora meglio continuando l'analisi dei crateri terresti, anche più piccoli, la frequenza di comete sun-grazer e -perché no?- i crateri della Luna. Proprio ciò che il gruppo di ricerca intende fare.

Segue un video dell'Università di Harvard che spiega bene l'intera faccenda

Articolo originale QUI

P.S.1: Una ricerca di un certo interesse, sicuramente, ma un mio vecchio amico velociraptor (molto irascibile, ma simpatico) mi ha detto in privato: "Sì, è bello per voi sapere chi è stato il colpevole, ma, in fondo, questa o quello per me pari sono!"

(*) La teoria secondo la quale il grande cratere sudafricano sarebbe stato causato da una pallina da golf lanciata da un mitico campione, di nome Frank, sembra del tutto priva di fondamento.

5 commenti

  1. Frank

    For sure, si tratta di un fraintendimento la verità è che avendo difficoltà ad imbucare ho deciso di allargare la buca standard e avendo provato ad usare una normale palla da golf di densità di circa 1,2 g su cm3 non vi è stato nulla da fare. Ho dovuto tirare un meteorite che è di densità più che doppia.  Il golf club di Paris è situato  +/- nel mezzo del cratere quindi, scientificamente deducendo tutti i colpi sono per definizione imbucati. Per questo frequento il circolo, per imparare a piegare le regole a mio vantaggio.

  2. Ma allora esiste veramente il "mitico" Frank!!! Ah, l'Africa, il luogo dove tutte le leggende sono realtà. Forza, adesso tocca a Tarzan!!! Venga fuori e dimostri che esiste... 8-O

  3. Mario Fiori

    Ha ragione il tuo amico velociraptor ma l'umana curiosità è più forte di, almeno per ora, tutto è quindi cerchiamo di capire, studiamo, analizziamo. Grande Frank e fantastica Africa.

  4. Frank

    Vabbè non lo volevo dire ma dopo il complimento di Mario non lo posso più nascondere. Scusa caro Enzone confesso di essere sempre io, adesso mi metto il gonnellino di pelle di Toporagno e vado a cercare una liana quindi scatto e posto, sempre che non mi schianto contro il mitico fantozziano Baobab, sai con l'età ho perso la consuetudine con questo mezzo di locomozione....

  5. Accidenti! Ma allora, magari, sarai anche colui che aveva previsto la nana bianca vicina a Sirio...

    I miei rispetti più ossequiosi, capo Dogon!!!!

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