31/08/17

“Nuove” strategie galattiche **

Quando scriviamo “nuove”, intendiamo, ovviamente, nuove per noi e non certo per le galassie che le hanno sapute utilizzare da molto, molto tempo. Una riguarda la fase oscura che ha poi portato all’Universo odierno, trasparente alla luce; l’altra si riferisce a riserve vere e proprie di materiale per la costruzione stellare.

Durante la fase oscura, successiva alla prima luce di breve durata del rumore cosmico di fondo, si è passati da una raccolta di anonimi atomi di idrogeno a masse talmente grandi da innescare i processi nucleari capaci di produrre nuovamente fotoni così energetici da riuscire a dissolvere la nebbia (la meravigliosa avventura dall'atomo alle stelle la potete leggere QUI).

A parole è facile, molto meno se passiamo ai fatti… in realtà le stelle nascono all’interno delle galassie primigenie, ricchissime (fortunatamente) di gas freddo, il materiale fondamentale per formare nuove stelle. Le galassie, quindi, che vorrebbero sprizzare luce da tutti i pori per merito delle stelle che nascono e muoiono molto rapidamente, devono indossare una coperta molto spessa di gas che riesce a frenare anche i fotoni più baldanzosi e vogliosi di lanciarsi nello spazio. Sembrerebbe proprio che la lotta debba concludersi a favore della coperta, una specie di censura che vieta di fare uscire chiunque dalla propria casa.

Tuttavia, non dobbiamo dimenticarci che al centro di tutto quel caos di gas e stelle che si formano rapidamente e altrettanto rapidamente esplodono, vi è il buco nero, il vero padrone e motore dell’intera struttura. Cibo ne ha in abbondanza e sappiamo anche che tutto quell’eccesso scatena getti potentissimi  verso lo spazio. Getti talmente potenti da creare veri e propri buchi nella coperta gassosa. I fotoni ultravioletti non aspettavano altro e si buttano a pesce in queste vie d’uscita. L’Universo inizia a vedersi sempre meglio.

Recentemente, si è visto che questo sistema sembra funzionare anche in galassie più vicine e giovani. Esse sono estremamente “censurate”, ma da loro escono fotoni ultravioletti , nel contempo, raggi X dimostrano l’esistenza di un buco nero galattico in grande forma.

Non riusciremo mai a capire del tutto il carattere dei buchi neri. Sono creature semplicissime, ma trattengono segreti enormi che fanno vacillare la nostra Scienza apparentemente così evoluta. Il loro ruolo, inoltre, è tutto e il contrario di tutto. Spesso bloccano le nascite stellari, riscaldando ciò che dovrebbe restare freddo, altre volte, invece, spingono il  materiale per regalarlo a nuove stelle. Adesso, addirittura, sembrano  aver creato le uscite di sicurezza per i fotoni ultravioletti. E’ proprio vero… a volte i più semplici, nascondono doti impensabili!

Articolo originale QUI

L’altra strategia sembra proprio il contrario della prima. Il problema è proprio l’inverso: una galassia giovane e pimpante, con una formazione parossistica di nuove stelle, produce tanto vento stellare da spazzare via in poco tempo il materiale necessario per la costruzione di nuove stelle. Una vita frenetica di breve durata. Qualcosa che ricorda molto le cicale, capaci di cantare nel momento più propizio e non pensare al rigido inverno, come sanno fare le previdenti (e un po’ noiose) formiche.

Attraverso l’analisi di un molecola che segna chiaramente la produzione rapida di energia di breve durata, ALMA (sempre lui, quello che è riuscito ad individuare un alone di idrogeno intorno ad una galassia, grazie alla luce di un quasar lontano), è riuscito a capire che il vento imperioso crea un ammasso di gas estremamente caotico tutt’attorno alla galassia, in modo tale che buona parte di esso non scappi, ma venga catturato nuovamente e immesso in serbatoi molto lontani dalla zona ancora produttiva (fino a 30 000 anni luce) ed essere, poi, richiamato dalla gravità al momento giusto per continuare la “danza” delle nascite.

Questa strategia da formichina spiegherebbe i casi in cui galassie giovani e ultra attive riescano a continuare a “cantare” per tempi molto più lunghi di quelli mostrati da compagne troppo “cicale”.

Un magnifico compromesso tra cicala e formica. Si possono fare cose serie e utili anche rimanendo allegri!

Articolo originale QUI

 

A proposito di galassie primordiali, QUI la più giovane (o vecchia, dipende dai punti di vista...) mai osservata, grazie al mitico Hubble Space Telescope

1 commento

  1. Fiorentino Bevilacqua

    ...anche le galassie, giovani e pimpanti, hanno una "dispensa"... Nulla va perduto della "dotazione" originaria di gas...

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