Ryugu mostra i suoi crateri e Bennu risponde a par suo: non era stelle di sfondo, ma proprio "sassi" quelli che volavano attorno all'asteroide!
Abbiamo di recente discusso di uno strano fenomeno causato dall'instabilità del momento d'inerzia intermedio e abbiamo fatto anche l'esempio del satellite "rimbalzante" di Saturno, Iperione. In qualche modo l'asteroide Ryugu visitato da Hayabusa2 non è da meno.
Questo articolo è inserito nella sezione d'archivio "Figli delle stelle (e degli asteroidi, e delle comete...)" Gli zuccheri sono già stati trovati nelle analisi delle meteoriti, ma mai del tipo essenziale per la vita. Nuove ricerche, eseguite con tecnologie innovative, hanno, finalmente, mostrato l'esistenza del ribosio, un carboidrato essenziale per le cellule viventi e, […]
I satelliti di Saturno ci hanno abituato a mille e uno acrobazie tra loro e con gli anelli. Ma i due piccoli satelliti di Nettuno, più vicini al pianeta, hanno inventato un metodo nuovo per mantenersi a distanza di sicurezza.
Utilizzando il VLT dell'ESO sono riusciti ad avere una visione piuttosto accurata della forma dell'asteroide Hygiea, il quarto asteroide per dimensioni. Evviva, evviva! E' quasi sferico e, quindi, può essere classificato pianeta nano. Ma a noi cosa importa?
Le meteoriti sono normalmente pensate come pezzi di roccia aliena che riescono a superare le insidie dell'atmosfera (erosioni e attriti vari) e raggiungere con molta fortuna per noi (se sono piccole, ovviamente) il suolo terrestre. Tutto è legato solo alla massa dell'oggetto e al caso? Sembra proprio di no...
Una missione fantastica! Non si può dire altro... La sonda aveva preparato il terreno formando un cratere in modo che l'esplosione seguente avrebbe potuto prelevare materiale più profondo e meno alterato dalla "sporcizia" spaziale. Detto e fatto e le immagini lo confermano... Intanto la sonda è riuscita a tornare al sicuro portandosi dietro il prezioso "tesoro".
Si sa benissimo che la Terra viene investita ogni anno da un numero molto alto di meteoriti, Tuttavia, non è facile trovarle e individuarle a meno che non si trovi un luogo che le conservi quasi perfettamente come un museo all'aperto.
Diversamente da quelli della celebre calzone di Gino Paoli, questi sassi sono stati consumati dallo "spazio" e non dal "mare". Consumati, magari un po', ma vere reliquie della storia del Sistema Solare attraverso oltre 4.5 miliardi di anni di avventure più o meno violente ed emozionanti. Guardiamoli con rispetto e ammirazione: grazie a pietre come queste (costruitesi a partire dalla polvere di nebulose antichissime) noi abbiamo un pianeta su cui camminare.
Dopo aver sganciato la "bomba", Haybausa si era messa subito al riparo dai possibili frammenti lanciati nell'esplosione. Ora che tutto è calmo, è tornata sul luogo dello sgancio e il cratere c'è eccome!
Le occultazioni di asteroidi non servono solo a loro, ma si sono dimostrati magnifici per calcolare i diametri di stelle anche molto lontane. Potremmo proprio dire: "Mi è entrato un bruscolo nell'occhio e ci vedo molto meglio!"
Dopo aver studiato la parte più semplice, quella relativa ai transiti tra asteroide e il suo satellite, introduciamo anche le ombre relative e la faccenda si complica non poco pur rimanendo su un caso veramente elementare.
Solo due parole in attesa delle immagini e della relazione completa... Anche il secondo contatto con l'asteroide sembra essere perfettamente riuscito.
Il lavoro è stato molto complesso e si è ancora in fase di studio. Tuttavia, una cosa è certa: è stata trovata la pistola fumante della tragedia causata 66 milioni di anni fa. Una vera e propria "fossa comune". Sì, è proprio come se avessimo scoperto una città di 66 milioni di anni fa, la cui vita è stata bloccata nel giro di pochi minuti o, al massimo, poche ore.
Eh sì, essere piccoli significa spesso essere considerati di scarsa importanza. E, allora, ecco che questi mini corpi celesti si... rompono, ma lo fanno letteralmente!
I primi lavori scientifici sull'asteroide Bennu sono usciti e sarebbe facile (per pochi, sembra...) dire che scoprono l'acqua calda. Almeno per coloro che hanno sempre studiato e analizzato con attenzione gli asteroidi... Un acqua calda, però, che conferma in pieno quanto gli asteroidi siano veramente i depositari delle più antiche informazioni del Sistema Solare e della vita sulla Terra.