Un telescopio spaziale "femminile" riuscirà praticamente a eliminare la luce delle stelle. Ah... queste donne!
Attraverso l'effetto tunnel si può arrivare alla vita più complessa.
Sappiamo tutti che le celebri teste di pescate a Livorno non erano di Modigliani, ma frutto di una burla di alcuni giovani, molto goliardi. Però, però, troppi esperti si erano bilanciati a favore dell'autenticità e sarebbe molto meglio far finta che i giovani abbiano mentito...
Analizziamo meglio l'immagine del rumore cosmico di fondo e immergiamoci un po' nella fantascienza.
Completiamo una "nuova" descrizione dello spaziotempo; dalla sfera ritorniamo al segmento.
I buchi neri stellari sono sicuramente tanti, molti di più di quanto si pensasse una volta.
Chiamatela ciliegina o anche solo il dovere di "spiegare" sempre tutto ciò a cui si accenna. Oppure prendetevela con il nostro amico Frank che mi ha costretto ad aprire quel vaso di Pandora che sono le onde, scatenando veramente un mare in tempesta. Insomma, pensatela come volete, ma leggete quanto ho scritto anche se forse ho esagerato a semplificare e riassumere. Non fermatevi al titolo, però, che è veramente troppo riduttivo.
Pochi cenni sugli strumenti principali, insieme ai giusti link per una descrizione molto più dettagliata.
Per capire come funzionano i giganti materiali del Cosmo (le stelle) è necessario studiare le creature più piccole della materia (le particelle); tuttavia, per capire come funzionano e come interagiscono le particelle, è necessario studiare i fenomeni giganteschi delle stelle. Un abbraccio totale e strettissimo che trova il suo campo di gioco nello spaziotempo, il perfetto teatro perché gli attori, indipendentemente dalle loro dimensioni, possano dare il meglio di sé.
E’ con grande piacere che continuiamo il viaggio attraverso uno degli argomenti più affascinanti tra i tanti contenuti nel nostro archivio cosmico. Chi ha fretta potrà bruciare le tappe leggendolo (o rileggendolo) tutto in una volta, ma volete mettere il piacere di gustarlo a piccoli sorsi come una buon vino?
Continuiamo con la descrizione del telescopio spaziale Webb. Questa volta è il turno dei suoi obiettivi scientifici principali.
No, cari amici, non vi stupisca il mio silenzio... Sto preparando almeno un paio di articoli dedicati al nuovo telescopio spaziale Webb. Ci vuole ancora un po' di tempo per sistemarlo nella giusta posizione e non c'è fretta.
Come spesso accade, le cose più facili possono diventare le più difficili...
Indimenticabile canzone dei Nomadi che fa pensare ai corpi più solitari del Cosmo.
L'articolo, che vado a riassumere a grandi linee, mi è stato indicato per primo dal nostro amico Paolo. Discutendone con lui, abbiamo pensato che era meglio soprassedere per non contrapporre fantasia a fantasia. Leggendo l'articolo, però, risulta chiaro un sano scopo di provocazione. Inoltre, gli autori espongono chiaramente i limiti attuali della loro proposta e non pretendono certo che venga accettata senza ulteriori e decisivi dati osservativi.
Stimolato, anzi praticamente obbligato dal solito amico Frank, cerco di spiegare in modo molto semplificato il perché dell'assegnamento del Nobel a Parisi.
Ben venga la materia oscura se ci permette di scovare nuovi funghi... ops, buchi neri!