Il telescopio Webb continua a sfornare informazioni sull'Universo giovane e risulta sempre più chiaro che la crescita e l'evoluzione delle galassie è stata molto più rapida di quanto si credesse fino a pochi anni fa.
L'attività del James Webb Space Telescope, dopo il primo anno di osservazioni, sta producendo significativi risultati che iniziano a chiarire le modalità del passaggio tra la Fase Oscura dell'universo ed il termine dell'era della Reionizzazione, confermando l'idea di un universo giovane molto dinamico e già notevolmente differenziato nei suoi elementi costitutivi.
E’ di questi giorni la notizia che il telescopio Webb ha immortalato un misterioso punto interrogativo cosmico prospetticamente vicino alla coppia di stelle che stava osservando. Cosa sia esattamente non lo sappiamo, ma l'ipotesi più accreditata negli ambienti scientifici propende per l’effetto di una danza gravitazionale tra due galassie che si stanno unendo. Ma l’Universo, si sa, ama prendersi gioco di chi lo osserva! Non ce la sentiamo, quindi, di escludere a priori spiegazioni alternative, forse meno scientifiche, ma certamente molto più intriganti. Niente a che vedere con poteri forti, scie chimiche o 5G, ma il sospetto che questo punto interrogativo sia il preludio alla comparsa dell’oggetto misterioso profetizzato da Vin-Census è forte, e ci fa piacere condividerlo con voi. Buona lettura!
Un altro record nell'Universo fa sembrare i nostri oceani molto meno che una pozzanghera.
E se avesse ragione Fermi a causa delle zone abitabili delle galassie?
Una mia lunga riflessione sulla Scienza odierna. E' quella di un vecchio molto stanco e deluso e, quindi, vale per quello che può valere. Potete benissimo fare a meno di leggerla...
Il binomio James Webb Space Telescope-Abell 2744 continua a stupire.
Einstein, il James Webb Space Telescope e l'ammasso galattico Pandora stretti in una collaborazione davvero trasversale e multietnica.......
Il telescopio Webb ha forse raccolto la luce di stelle mostruosamente grandi, capaci di dare origine ai più antichi ammassi globulari.
L'universo profondo è sempre più profondo. Così dicono le immagini del James Webb Telescope.
Un evento mai visto in precedenza: un buco nero espulso da una galassia da due suoi compagni.
Talvolta è sufficiente un nuovo punto di vista, un’inedita prospettiva o un angolo di luce differente e un oggetto dalle sembianze familiari ci offre un inconsueto aspetto di sé, qualcosa che rinnova l’interesse ai nostri occhi e, subito appresso, stimola la nostra mente famelica.
L'analisi delle forme assunte dalla superficie terrestre è di importanza fondamentale per la geologia e rappresenta spesso il primo passo da compiere per formulare ipotesi sui meccanismi che le hanno generate. Il medesimo approccio può rivelarsi molto utile nell'indagare i corpi celesti solidi del sistema solare e ipotizzare modelli del loro interno. E le sorprese talvolta non mancano...
Webb e Alma non lasciano scampo, avendo osservato galassie e buchi neri galattici in un'epoca in cui i modelli di formazione non prevedono che questo sia possibile.
Quelli che oggi consideriamo "record" non sono altro che "illusioni ottiche" dovute alla limitatezza della nostra capacità osservativa, destinati ad essere superati grazie a strumenti tecnologici sempre più raffinati e potenti (non a caso il telescopio Webb, in pochi mesi di attività, ne ha già frantumati alcuni).
Ciò non toglie che, mentre aggiungono piccoli tasselli alla nostra conoscenza del Tutto, questi corpi celesti da record suscitino in noi grande stupore e meraviglia!
Il linguaggio usato da Galileo per descrivere la caduta dei gravi o il moto di un grave al quale è stata impartita una certa velocità è diverso dal linguaggio usato da Newton per descrivere la "sua" forza di gravità? Sì oppure no? Discutiamone giocando con proiettili, missili intercontinentali e sonde spaziali.